Che il 2015 è l’anno di J-Ax lo abbiamo già detto ed è evidente per tutti: Il bello d’esser brutti non è solo un disco che sta sbancando a livelli di vendite, ma è anche uno “scrigno” pieno di singoli che sono come gemme preziose. Con questo lavoro Ax si è fatto interprete di tutta la rabbia della sua generazione e di quelle più giovani e ha tolto i famosi “sassolini” dalle scarpe di tutti.
Così ecco arrivare oggi, 27 marzo, l’ennesimo capitolo di questa saga: si intitola Sopra la media, ed è il video dell’omonimo nuovo singolo estratto dall’ultimo e celebre album. Un video nato da un’idea di J-Ax e Matteo Lenardon, la cui regia è stata affidata a Fabrizio Conte. Le scene sono state girate a New York e vediamo Ax muoversi per le strade quella periferia diventata ormai simbolo del “Boho-Chic newyorkese”, tra gallerie d’arte che mostrano performance terrificanti, appartamenti alla moda, ma soprattutto tanti, troppi locali popolati da hipster, categoria non troppo simpatica al rapper.
“Questo video è dedicato ai Goonies, alla gente di provincia e all’estinzione degli hipster“, ha spiegato infatti lo “zio” su Facebok. In effetti è un vero tributo al film cult anni ’80 che ha fatto impazzire il mondo: addirittura ritroviamo come special guest l’attore Robert Davi, ovvero il mitico Jake Fratelli della pellicola di Richard Donner. Pelle d’oca, per tutti gli estimatori.
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Chi può dimenticare la scena in cui “Chunk” confessa tutte le sue “malefatte” alla banda Fratelli? Ecco, Ax la ripete, solo citando i suoi spassosi momenti più vergognosi, dal compito copiato durante la maturità al fatto di aver iniziato a fare rap solo perché voleva il camogli gratis. Ma il momento migliore/peggiore è “quando al Festivalbar del ’95 non ho aspettato che Corona finisse il medley e ho ca**to nel camerino dei Dirotta su Cuba“. Un video ironico, sarcastico e speciale, insomma, che accompagna un testo altrettanto forte.
Perché Sopra la media parla soprattutto della vita in periferia, tra le ragazze che si truccano per somigliare ad Anna Tatangelo e finiscono per sembrare più che altro Moira Orfei e i libri presi in mano solo per realizzare improvvisati filtri. “Ho voluto raccontare quest’esperienza che io stesso ho vissuto fra Milano Sud e Cologno Monzese – ha spiegato Alessandro Aleotti – sognando ogni giorno di potermi affrancare dalla vita da Serie B. Quando alla fine ho cominciato a vivere della mia musica ho capito però quanto sia inutile fuggire dalla periferia: non potrai mai appartenere alla Città; non ti permetteranno mai di sentirti uno di loro. Puoi giocare in Serie A, ma solo rimanendo in zona retrocessione“.
Foto: Youtube
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