Insoliti Noti #32: Yelawolf, Brian Wilson, Galup, Nelson

Non conoscete Yelawolf? Si tratta della nuova star del rap rock internazionale prodotta e scoperta da Eminem. L’artista è già in vetta alle classifiche radiofoniche con la canzone Till it’s gone che su Youtube ha superato addirittura cinque milioni di visualizzazioni. Finalmente Yelawolf sbarca anche in Italia con un’unica data il prossimo 25 agosto presso il Circolo Magnolia di Segrate, in provincia di Milano. I biglietti si possono già comprare e sono disponibili su TicketOne.

Il 6 aprile esce invece il nuovo album di Brian Wilson, l’undicesimo in studio per la precisione, dal titolo No Pier Pressure. Il disco vanta collaborazioni con nomi importanti del panorama musicale mondiale come Beach Boys, Kacey Musgraves, Nate Ruess dei fun, Zooey Deschanel e M. Ward dei She & Him, Peter Hollens e Sebu Simonian dei Capital Cities. L’album sarà disponibile in versione standard con tredici tracce, deluxe con diciotto sia in fisico che in digitale e sarà in vendita anche una versione Doppio LP con sedici tracce.

E’ uscito il 2 febbraio Libero, il disco d’esordio di Galup, cantante raggae che si è fatto conoscere al grande pubblico per le apparizioni agli home visit dell’edizione 2013 di X-Factor. Nell’ultimo periodo, grazie alla collaborazione con il collettivo artistico ed etichetta discografica di Strongvilla, ha iniziato a lavorare senza fermarsi a Libero. I testi parlano soprattutto della società attuale italiana, con sentimenti che spaziano dalla rabbia alla speranza. Sempre concentrandosi sulla passione per l’amore per la musica.

Infine In’altra vita o ieri è il terzo singolo di Nelson, estratto da Outsider: si tratta di un brano che descrive la malinconia di un rapporto che vive senza un senso, lungo il percorso pigro della routine quotidiana. “La malinconia – ha dichiarato lo stesso artista – è qualcosa che fa parte della mia generazione… Un po’ è nata con noi, e un po’ ci è stata trasmessa dai cantautori che ascoltavamo, dai poeti che leggevamo. Gli anni ’90, (periodo storico in cui le canzoni più che finire sfumavano), erano troppo plastificati per non provare nostalgia per quello che era successo prima…”.

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