Ciao Velvet!
Il mio viaggio nella musica (e non solo) continua. Questa volta vi parlo da una nave splendida con un teatro meraviglioso.
Come avrete imparato a capire, a me piace parlare dell’arte in tutte le sue forme prestando attenzione anche a quelle più inusuali. E un posto come questo è certamente fuori dagli schemi ma non per questo meno valido. In una nave di livello così alto gli spettacoli non sono da meno. Ci tengo a precisarlo perché a volte ci lasciamo ingabbiare dai pregiudizi, i quali ci portano a pensare che i musical “da crociera” possano essere meno avvincenti o curati rispetto a quelli realizzati altrove, o che a prenderne parte non siano professionisti al pari di quelli che riempiono sale e palazzetti sulla “terra ferma”. Ebbene non è così.
Questo viaggio nei Caraibi mi sta insegnando non solo la validità ma anche la naturalezza e la spontaneità che caratterizza gli artisti che nell’immaginario comune sono visti come “meno fortunati” perché legati a contesti più umili. Non hanno, e forse non avranno mai, la possibilità di esibirsi a Broadway ma in nessun caso dobbiamo pensare che non ne sarebbero capaci. Cosa me lo fa credere? Il fatto che abbia potuto vedere con i miei occhi la loro immensa preparazione legata a doppio filo con la professionalità.
La loro disciplina e la loro poliedricità li fa essere artisti a tutto tondo. Cantano, ballano, suonano e recitano a volte anche contemporaneamente. La costanza e soprattutto la devozione gli permette di ottenere simili risultati. Ma la cosa più bella di tutte è un’altra: la mancanza di discriminazione. Una cosa che ho ammirato moltissimo. Per prendere parte ad un musical non serve necessariamente essere bellissimi, magrissimi o di una data età. Quello che conta davvero è l’espressività. L’unico vero metro di giudizio è il talento e purtroppo non sempre si può dire lo stesso di un contesto al difuori di questo. La bravura permette a questi artisti di esibirsi, liberandoli dai rigidi cliché imposti dallo star system. Qui possono brillare tutti come diamanti.
Non sottovalutiamo dunque i piccoli teatri, i club o, naturalmente, gli spettacoli a bordo della navi da crociera. Il contesto poco importa: concentriamoci sulle nostre percezioni più che sulle influenze esterne. Coltiviamo la sensibilità e l’attenzione alla bellezza. Cogliamo il messaggio. Ma per farlo dobbiamo sfidarci: umiltà, costanza e duttilità nell’approcciarsi all’arte saranno il nostro biglietto da vista.
Un saluto. Ciao ragazzi!
Foto by Velvet Music