Enrico Nigiotti sarà una delle nuove proposte che si esibiranno alla sessantacinquesima edizione del Festival di Sanremo. Eppure per molti spettatori questo nome non è nuovo, anzi. Il giovane musicista, infatti, è noto al pubblico di Amici di Maria De Filippi per aver partecipato all’edizione 2009-2010 del talent (quella a cui ha preso parte anche la cara Emma Marrone, tanto per dare un’idea…). Nella scuola di Amici si era fatto notare per il suo talento, non a caso ha intascato già all’epoca un contratto con la Sugar di Caterina Caselli, ma anche per il suo animo ribelle, quello stile da “bello e dannato” che, diciamolo, non guasta mai addosso a un artista. Sopratutto se poi l’artista cresce, si ritira in campagna a lavorare lontano da telecamere e tv, nel frattempo studia e continua a coltivare la sua passione fino a tornare più carico di prima, pronto ad affrontare il palco dell’Ariston a costo di fare la vita da “bravo ragazzo”. Cerchiamo di conoscere meglio questo musicista dalla risata contagiosa e l’atteggiamento solare, innamorato della chitarra e deciso di ottenere quello che vuole.
Manca davvero poco all’inizio del Festival, come ti senti?
Tranquillo, mi sto preparando anche a livello psicologico. Di base affronto le situazioni in modo attivo, non le subisco. Se fai questo lavoro di solito più che la paura è l’adrenalina ad assalirti. Comunque mi preparo facendo una vita tranquilla, come un atleta! Mi alleno, non bevo alcool…un bravo ragazzo, insomma! Mi sto concentrando su Sanremo, in questo momento, quindi non scrivo canzoni come faccio di solito, ma mi manca farlo.
Cosa ti aspetti da questo Sanremo?
Mi sto concentrando sull’esibizione, più che sulla competizione. Vorrei quello a cui aspirano tutti: non mi interessa sorpassare nessuno, voglio solo fare bene il mio pezzo e pubblicizzare il mio album (che dovrebbe uscire proprio a metà febbraio, nei giorni della kermesse sanremese n.d.r). Vorrei “accendere una miccia” per “far scoppiare la bomba”, ovvero incuriosire il pubblico, motivarlo ad ascoltare il disco. A Sanremo porto Qualcosa da decidere, un brano ritmico e leggero che parla di amore ma nell’album ci sono anche altri temi più pesanti, come la droga. Sono contento perché saranno 10 tracce che per me sono come 10 figli! Ho potuto dare spazio alla chitarra, che è la mia passione, ci sono assoli, virtuosismi, un genere pop blues… In parte è autobiografico, nato dalle mie esperienze in questi ultimi anni, ma è anche un quadro della mia generazione in generale.
Tu hai lasciato Amici pur essendo arrivato quasi “fino alla fine” (Nigiotti era uno dei concorrenti più quotati). Come mai hai scelto di lasciare il talent?
Amici è stata un’esperienza bellissima. Io sono un tipo solare, mi divertivo molto ma ho anche un carattere istintivo, non sono canonico, non sono idoneo per un programma che ti rinchiude sia “fisicamente” che con le sue regole. Alcune di queste non le ho accattate, una scelta dettata dal mio carattere, che però mi ha portato ad essere quello che sono. Ora faccio parte della Universal, una casa discografica bellissima, ho Adele Di Palma come manager (la stessa che si occupava dei tour di De Andrè ma che ha lavorato con artisti come Gianna Nannini, Daniele Silvestri e Samuele Bersani, tanto per intenderci – n.d.r) e Brando come produttore (che in passato ha lavorato anche con Emma e Modà n.d.r), non ho niente di cui lamentarmi. lo rifarei. Il fatto di essere coerente e testardo, nel senso buono del termine, mi ha aiutato ad andare avanti anche quando nessuno ascoltava i miei pezzi.
E’ vero che dopo Amici ti sei “ritirato” a lavorare in campagna?
Quando non guadagni più con la musica ti devi rimboccare le maniche! Mi ero dato un po’ di anni per vedere come sarebbe andata: se non potevo fare la musica come volevo io avrei semplicemente fatto altro. Se non riesco a raggiungere i miei obiettivi, tanto vale imboccare un’altra strada. Ci sono tanti ragazzi, che so…architetti, che in Italia non riescono a fare il loro mestiere e sono costretti a mantenersi con altri lavori. Se la vita ti mette davanti a difficoltà che non riesci a superare ti alzi e prendi un’altra via. Bisogna essere uomini prima che artisti.
Cosa pensi degli altri giovani?
Siamo tutti tranquilli, ci siamo incontrati la prima volta per fare un servizio fotografico il giorno dopo l’uscita della lista delle nuove proposte (GUARDA QUI GLI ALTRI NOMI). Siamo tutti contenti, nessuno ha il senso di competizione, c’è un clima divertente.
(Questo, per altro, ci era stato confermato anche da Chanty, un’altra giovane artista in gara, nell’intervista che ci ha rilasciato)
Cosa hai pensato quando hai saputo che Emma sarebbe stata una delle vallette del festival? In fondo vi siete conosciuti durante Amici…
Lei ha fatto un percorso bellissimo, sono stato contento per lei. Amici è un posto dove fai amicizia, siamo rimasti tutti in contatto, perché si creano dei legami sinceri che non si perdono, come al liceo! Però con Emma ancora non ci siamo visti né sentiti…comunque saremo impegnati in due sfere diverse del festival.
Hai programmato dei live?
Ancora no, ma c’è una cosa grossa novità in ballo, però non posso ancora dirla…
Cosa ci racconti del video di Qualcosa da decidere? (Che mostriamo di seguito)
Che avevo la febbre! Andare a Milano e sttare chiuso in albergo…è stato bruttissimo! Ero una mummia, ma mi sono divertito a girare quel video. La troupe era giovane, forse alla prima esperienza con una casa discografica come la Universal, quindi eravamo tutti molto emozionati, nonostante le professionalità diverse. E’ stato bello, si è creato un bel clima.
Il primo concerto a cui hai assistito?
Mio padre mi ha portato a 6 anni a un concerto di Dalla e Morandi. Non ricordo molto ma mi ha raccontato che ero in piedi e cantavo Bella signora, la sapevo a memoria, e le persone intorno a noi guardavano me invece che Morandi sul palco!
Quindi avevi già talento! Ma quando hai iniziato a capire che volevi fare musica e diventare un cantante?
Ho cominciato a 12-13 anni a suonare la chitarra, relativamente tardi quindi, poi ho iniziato a canticchiare canzoni in “finto inglese” – ride – A 18 anni ho iniziato a cantare in italiano, ho fatto un demo e degli amici mi hanno convinto a mandarlo alla Sugar di Caterina Caselli. E’ cominciata così. Ma inizialmente sono stati “gli altri” a dire che sarei stato in grado di diventare un cantante. Solo dopo ho capito che volevo farlo come lavoro.
Il tuo disco preferito?
Tutti dischi blues, poi Eric Clapton, Jimi Hendrix…tutti i grandi chitarristi, insomma! Ma Grace di Jeff Buckley è il disco che preferisco.
C’è una canzone o un musicista che ascolti prima di un concerto?
No, a dire il vero no…ma mentre aspettavo di suonare con l’orchestra, in hotel, ho ascoltato Ben Harper. Ti carica!
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