Aria di polemica in casa 99 Posse. E non è il primo caso. Cos’è successo stavolta? Qualche giorno fa il manager della band Rosario Dello Iacovo ha pubblicato nella pagina Facebook ufficiale della band un messaggio che ha suscitato molto scalpore: “Onore a chi lotta. Più bastoni meno tastiere”, in merito agli scontri avvenuti qualche giorno fa a Cremona (i centri sociali sono scesi in piazza per un corteo antifascista per protestare contro il ferimento di Emilio Visigalli, attualmente in coma). Questa frase ha scatenato una valanga di polemiche, tanto da spingere il sindaco della città Gianluca Galimberti ad annullare il loro concerto (sul web è nata anche una petizione a riguardo) previsto il prossimo 29 gennaio presso il Centro sociale Dordoni (proprio dove militava Visigalli).
“Il Comune – ha dichiarato Galimberti – non concede alcun autorizzazione al concerto di giovedì. E porteremo al Comitato sicurezza la nostra contrarietà. Portando questa posizione al comitato, bisognerà vedere che cosa si deciderà”. Al contrario per la Questura e la Prefettura il live ci sarà, anche perché servirà a raccogliere fondi proprio per le spese mediche di Emilio. Impedirlo sarebbe un gesto negativo. “Caro Corriere della Sera – ha scritto la band per rispondere ad una delle tante critiche – la violenza l’ha subita Emilio. Noi suoneremo a Cremona per sostenere le sue spese mediche. Sarebbe il caso che tu ti occupassi della violenza fascista, che spranga e lascia un uomo in coma“.
Il loro post non voleva essere affatto un’incitazione alla violenza. Tutto il contrario. “Siamo per il diritto alla difesa nei cortei – ha spiegato Luca ‘O Zulù, il cantante-rapper del gruppo – per l’autodifesa dalle violenze arbitrarie della polizia. Sul nostro profilo facebook c’era la foto del corteo di Cremona organizzato in seguito ad un attacco squadrista di 60 fascisti al centro sociale Dordoni, dove un compagno è stato massacrato e ha quasi sicuramente perso l’uso di un occhio: quattro dei suoi aggressori di Casa Pound sono perseguiti solo per rissa e non, come polizia e magistratura dovrebbero fare, per aggressione”.
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