Parlare con Simonetta Spiri ti regala una ventata di ottimismo e buonumore. La sua voce, quella che ha incantato prima i fan di Amici di Maria De Filippi (edizione 2007) e poi il resto del pubblico, è uno scoppio di energia. Anche quando gli impegni dovrebbero averla messa K.O. Come il Capodanno passato a festeggiare in piazza, a Cecina, insieme a Radio Stop: “Mi sono divertita nonostante il freddo, Cecina ha dimostrato tanto affetto e un grande entusiasmo per la musica, anche per i nomi meno noti rispetto ai big che hanno più visibilità”.
La fine del 2014 è stata segnata, per te, dall’uscita di un nuovo singolo, A un km da Dio (GUARDA QUI IL VIDEO). Un brano che tocca il delicato tema del femminicidio e della violenza sulle donne. Ma com’è nata l’idea di trattare una problematica così complessa?
“Purtroppo rimane un tema molto attuale e credo che la musica possa fare tanto, può veicolare certi messaggi. Un giorno in spiaggia ho ascoltato la storia di una ragazza che era stata coinvolta in prima persona in una storia del genere e mi ha colpito tanto, mi ha lasciato un segno, così ho deciso di scriverci sopra una canzone. Ho passato giorni e notti intere con Giulio Iozzi e Alessandro Secci per far in modo che il testo di A un km da Dio fosse così intenso”
Quali sono i progetti per il 2015?
“Sono a lavoro per i brani del nuovo disco. Certo, se fossi andata a Sanremo lo avrei pubblicato con tempi più brevi – dice ridendo, avendo toccato l’argomento Sanremo, da cui è rimasta fuori con grande dispiacere suo e dei tuoi (tanti) fan – magari avrei pubblicato un album riportando pezzi di quello vecchio. Ma visto che ho più tempo mi dedicherò di più a nuovi brani. A breve comunicheremo le date dei prossimi concerti”
A proposito di Sanremo, a parte la (naturale) delusione, cosa ne pensi di questa edizione?
“Considerando che adoro Carlo Conti, penso che sarà un grande Sanremo. Per questo per me è stata una doppia sofferenza rimanerne fuori, perché avrei desiderato farlo con lui. Sarà uno dei più belli…ne riparleremo! – ride – I giovani mi piacciono praticamente tutti, soprattutto le donne, se non fosse per il fatto che…manco io! – ride – Faccio il tifo per Amara, conosco la sua determinazione e la sua tenacia, e sono contenta che l’abbiano aiutata a farcela. Poi, tra le mie preferite, Chanty e Rakele. Per quanto riguarda i Big, mi sarei aspettata nomi anche più grandi rispetto ad alcuni giovani emergenti. Ma magari sarà una scelta che ci sorprenderà! Comunque tifo per alcuni Big come Masini: sono contenta che torni, perché ha tanto da raccontare e lo fa con grinta. Lo stimo molto…e poi ben vengano i cantanti degli anni ’90! Sono felice che torni anche Irene Grandi, infatti. Sono artisti che hanno fatto una vera gavetta, senza nulla togliere ai più giovani che avranno la fortuna di cantare vicino a questi grandi nomi anche senza poter vantare un percorso artistico come il loro”.
L’allegria di Simonetta traspare in ogni frase, così come la sua umiltà e autoironia: “Certo, a me piacerebbe partecipare sia a Sanremo giovani che tra i Big – dice ridendo – ma non pretendo di avere tutto però. Andrebbe bene anche solo una delle due!”
Poi prosegue:“Per quanto riguarda gli ospiti, ok dar spazio alla musica internazionale, però io darei più rilevanza ai grandi artisti italiani, per mettere in mostra il talento che in Italia non manca. Perché questo è un festival che deve promuovere anche e soprattutto l’arte che c’è nel nostro paese, considerando tutti i problemi che ci sono in Italia”.
Di questa edizione di Amici, invece, cosa ne pensi? Saranno coinvolti grandi nomi nella scuola quest’anno.
“Io sono contenta degli insegnanti che avevo nella mia edizione, ma sarà bello per i ragazzi di quest’anno avere accanto cantanti noti che possano dar loro consigli e pareri. Sono ragazzi fortunati, anche perché le case discografiche, rispetto ai nostri tempi, si fanno più avanti e nel programma si da meno spazio alle polemiche e più all’arte. Lo trovo un grande cambiamento”.
Non ti sei mai fermata, soprattutto dopo il talent, hai sempre cercato di migliorare e crescere come cantante.
“Fare un talent non è un punto di arrivo, neanche per i vincitori. E’ un punto di partenza, spetta a noi rimboccarsi le maniche e mettersi a lavoro, senza arrendersi. Io ho fatto un talent quando ero molto acerba caratterialmente e mi ha trasportata in un nuovo stile di vita che all’inizio mi ha quasi scioccata. Lo rifarei ma non penso che abbia agevolato la mia strada. Mi ha dato la visibilità, sì, mi ha fatto notare dal mio manager, ad esempio, ma soprattutto mi ha fatto capire qual’era il mio cammino”.
Ci sono degli artisti che sono stati dei modelli per te?
“Non ho grandi punti di riferimento, penso più che altro a costruire la mia identità. Ma se devo fare dei nomi penso a Elisa, per esempio, che unisce l’umiltà e la semplicità alla grande arte. Anche Laura Pausini, per lo stesso motivo, o Ligabue. Lui che con la sua musica riesce a diventare quasi un amico per il suo pubblico. Anche Giorgia artisticamente mi piace molto”
Tra gli artisti che hai ammirato c’è anche lui, Pino Daniele
“La notizia della sua morte mi ha sconvolta, così come per Mango o Virna Lisi. Li ammiravo anche umanamente. Di Pino Daniele mi piaceva anche l’umiltà e solarità”.
E per quanto riguarda i classici “buoni propositi” di inizio anno?
“Vivo giorno per giorno, non mi aspetto niente dagli altri e dalla vita ma da me stessa, invece, pretendo tanto. Prima di tutto vorrei continuare a essere quella che sono ma crescere artisticamente e umanamente. Essere sempre grata alla mia vita, alle mie giornate e a quello che ho. La vita è imprevedibile, purtroppo ce ne accorgiamo proprio davanti a eventi tragici come la scomparsa di Pino”
Foto: Facebook
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