Una notizia che arriva come un fulmine a ciel sereno. Questo 2015 non è iniziato nel migliore dei modi per il mondo della musica. E’ venuto a mancare nella notte tra il 4 e il 5 gennaio Pino Daniele: il cantautore e chitarrista napoletano (che avrebbe compiuto sessant’anni il prossimo 19 marzo) è stato stroncato da un infarto. A dare per primo la notizia è stato l’amico e collega Eros Ramazzotti con un messaggio su Instagram: “Anche Pino ci ha lasciato. Grande amico mio, ti voglio ricordare con il sorriso mentre io, scrivendo, sto piangendo. Ti vorrò sempre bene perché eri un puro ed una persona vera oltre che un grandissimo artista. Grazie per tutto quello che mi hai dato fratellone, sarai sempre accanto al mio cuore. Ciao Pinuzzo”.
Subito in Rete si sono scatenate una valanga di voci e alla fine è stato lo stesso manager Ferdinando Salzano a dare la conferma ufficiale. “E’ un momento terribile”, ha commentato una delle figlie, Sara. Tanti i commenti social degli artisti italiani. Beppe Fiorello: “La scomparsa di #PinoDaniele è un colpo pesante da sopportare”; Dolcenera: “Proprio ieri coi miei amici ti cantavamo e suonavamo…e continueremo a farlo. Tu eri #tuttanatastoria”; Frankie Hi Nrg: “Se è morto Pino Daniele, adesso il nero è totale”; Fiorella Mannoia: “Pino Daniele ci ha lasciato. Un dolore immenso, sono attonita, non trovo altre parole”; Laura Pausini: “Alla tua famiglia e ai tuoi figli, il mio pensiero e il mio abbraccio. A noi tuoi fan rimani per sempre tu Pino Daniele. Con la tua arte unica. E questa foto, con la mia testa sulla tua spalla per dirti ‘grazie’. Per avermi permesso di conoscerti da vicino. Per cantare con te e per te”.
L’ultimo messaggio di Pino risale allo scorso 1 gennaio, quando su Facebook ha pubblicato una foto in bianco e nero dell’autostrada, scrivendo: “Back home… In viaggio per casa”. Eh sì, perché proprio il 31 dicembre, in occasione della Notte di San Silvestro, il cantante è stato uno dei protagonisti del Capodanno di Rai Uno con un concerto indimenticabile insieme ad Albano e Raf. L’ultimo (purtroppo) della sua carriera.
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