LocalEuropa – Musica valida per l’espatrio è il titolo del documentario andato in onda ieri sera, 2 gennaio, su Rai 3 e dedicato al trio Fabi-Silvestri-Gazzè, docu-film firmato da Francesco Cordio e ancora disponibile sul sito Rai.tv per chi se lo fosse perso (“Ma perché i programmi più interessanti li fanno sempre in seconda serata?”, ci si chiede troppo spesso). Non solo il racconto di un viaggio di novemila chilometri a bordo di un pulmino rosso insieme ai tre artisti, non solo il resoconto del loro tour in giro per l’Europa ma anche un’interessante analisi, ironica, attenta e per nulla scontata, di tutti quei ragazzi che hanno deciso di lasciarsi alle spalle l’Italia e trasferirsi all’estero. Le canzoni dei tre protagonisti fanno da colonna sonora quantomai appropriata alle immagini, ma diventano anche una sorta di filo conduttore tra i diversi racconti di chi ha deciso di cercare la propria strada oltre il confine nazionale.
FABI, SILVESTRI E GAZZE’ E L’ALBUM: COLONNA SONORA DELLA GENERAZIONE NUOVA (RECENSIONE)
Di sicuro i tanti aneddoti raccontati da Fabi, Gazzè e Silvestri sono perle preziose per chi li segue da anni e servono a far capire qualcosa di più sulla genesi delle loro canzoni, sul loro percorso artistico e di vita, ma questa sorta di “diario di bordo” viene arricchita dalle più anonime (ma non per questo meno interessanti) testimonianze di giovani giornalisti, stagisti, fisici, giovani innamorati e studenti che spiegano i motivi per cui hanno fatto questa scelta coraggiosa, difficile ma anche stimolante. Un modo insolito e realistico per trattare la spinosa questione della cosiddetta “fuga di cervelli” che tanto preoccupa (almeno apparentemente) politici e stampa.
Oltre alle proprie radici, la musica di Fabi, Gazzè e Silvestri accomuna i così tanti ragazzi intervistati: sold out a Parigi, per esempio, con il pubblico ad attendere fuori dal locale in cui i tre si sarebbero esibiti di lì a poco e tante persone in attesa di trovare un posto all’ultimo momento o di sentire la musica anche da fuori. “Quando arrivano artisti come Fabi, Gazzè e Silvestri ci torna il buonumore e l’orgoglio nazionale“, raccontano invece in Germania.
“ALZO LE MANI”: GUARDA IL VIDEO UFFICIALE
I tre musicisti spiegano inoltre i motivi che hanno reso possibile questo fortunato sodalizio artistico: “Siamo molto diversi tra di noi – dice Gazzè in un’intervista inserita nel documentario – per questo ci siamo divertiti, altrimenti sarebbe stato un quadro monocromo“. “Siamo riusciti a fare da ponte tra un pubblico più popolare che ama la melodie e le frasi più semplici e un pubblico che non rinunciava alla sperimentazione e alla qualità“, specifica Niccolò Fabi. Poi prosegue: “Alzo le mani è stato il primo pezzo che ci ha fatto capire che le nostre tre voci insieme potevano funzionare, ognuno si andava a posizionare, a livello di note e range di frequenze, nel punto giusto”.
Foto: Facebook
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