Il Cile torna a far parlare di sé con il suo singolo e relativo video, Liberi di vivere, a due anni da quel Festival di Sanremo che lo ha visto tra i protagonisti seppure non vincitore. In mezzo ci sono stati, tra le altre cose, un romanzo d’esordio (Ho smesso tutto) e una colonna sonora (Non mi dimentico) scritta per Braccialetti rossi, la fiction tanto amata da quei ragazzi che si identificano suoi testi, nelle riflessioni di questo moderno cantastorie che si fa interprete di una “gioventù che non ha mai smesso di bruciare, coi suoi rimorsi e i suoi conti da pagare“.
“Girare il clip di questa canzone per me è stato come cantare all’universo, allo spazio, alla natura a me circostante, liberando un grido di libertà sofferto, ma necessario“, così Il Cile racconta la sua esperienza in riva al Lago di Brasimone, dove il video è stato girato grazie all’utilizzo di un drone pronto a catturare colori e luci della suggestiva location. “La realizzazione del clip – prosegue – è riuscita ad emozionarmi e coinvolgermi, facendomi sentire dentro alle mie parole, grazie ad un team a me familiare e caro”.
Il singolo è tratto dal suo ultimo album In Cile veritas. Un titolo un po’ troppo pretenzioso? Non sembra, a sentire le sue parole: “In Cile veritas è un semplice brindisi alla vita“. Quella vita un po’ troppo confusa, che a volte porta a uno stordimento simile a quello alcolico, per una generazione sempre appesa a condizioni precarie nel lavoro quanto nei sentimenti. Finisce che il cervello si annebbia, come raccontano i suoi testi sempre ispirati alla vita reale, e calano i freni inibitori come davanti a una bottiglia di vino. Eppure, per il cantante, non tutto il male viene per nuocere: “Si dice che il rilassamento dei freni inibitori favorisca l’essere umano a rivelare cose nascoste, pensieri rimasti incastrati in qualche scomparto dell’anima, parole soffocate dalla lucidità della ragione“.
Sarà possibile assistere alle sue performance live sabato 13 dicembre al Viper Club di Firenze e domenica 14 dicembre al Warehouse di Roma. Poi per Lorenzo Cilembrini (questo il suo vero nome), c’è l’Europa: il 16 gennaio volerà a Bruxelles e il 17 gennaio a Parigi.
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