L’ultima puntata di #InsolitiNoti era stata colorata dalla presenza di Lidia Schillaci e altri talenti emergenti del panorama italiano (LEGGI QUI I DETTAGLI), questa settimana vi segnaliamo quattro nomi molto diversi tra loro, ma ugualmente ‘incuriosenti’. Da Julia Lenti a Laura Trent, dai Milagro a Nelson. Julia è bella, sa cantare, ballare e suonare il violino. Già questo basterebbe, ma c’è molto di più. Artisticamente nata nel circuito reggae (si faceva chiamare ‘Julia Kee’), questa ragazza ha sempre mostrato grossa attitudine all’arte in tutte le sue forme: sa essere convincente , passando dal funk al nu-soul, dall’hip-hop alla black music. Segnaliamo con piacere il singolo “Parla con me” (feat. Ghemon e Mecna) e ricordiamo – ma solo per dovere di cronaca – la sua partecipazione al talent Star Academy (fine 2011). E’ troppo ‘giusta’ per non avere un futuro (e un presente) nella musica. Fidatevi…
Da una donna tosta all’altra. Laura Trent mette insieme la passione e la creatività italiana al brio e al colore statunitensi. Genitori di Porto San Giorgio (Marche), ma nasce a Chicago, nell’Illinois. Inizia a fare passi importanti quando – a Cuba – incontra Gino Paoli e lo segue in Italia affiancandolo nel suo tour “Quattro amici al bar”. Poi scriverà la musica della hit “Buon compleanno” (Irene Grandi). Il passo decisivo è quello del 2009: pubblica il suo primo disco da cantautrice, “Wish me well”. Quattro anni dopo arriva il concept album “All On Board” (mixato da Roberto Vernetti, già al lavoro con Mina, Patty Pravo, Dolcenera e tanti altri). E’ da qui che estrae “Let it Rain”, pezzo dalle enormi potenzialità. Più recente il singolo “Madman”: videoclip intenso che si fa apprezzare anche per l’idea di mettere in coda il testo con traduzione ‘a fronte’. Le parole sono importanti, diceva qualcuno.
Sanremo è, invece, il porto dal quale salpa la nave dei Milagro. Nel 2008 band, infatti, partecipa alla 58esima edizione del Festival: tanti consensi all’epoca per il brano “Domani”, condita dalla possibilità di autografare (!) una copia del loro disco per Ben Harper. Immediato l’interesse della Emi Music che decide di ristampare il loro primo album “Dieci gocce di veleno” (pubblicato nel 2006), giustamente apprezzato dal pubblico e dalla critica. Quando sembra essere arrivato il momento del secondo capito discografico, i ragazzi decido di prendersi un periodo di pausa: sembra quasi che vogliano cercare una posizione più solida e stabile, lontana dal reducismo sanremese. Così, piano piano, per Francesco Cavazzuti, Antonio Capolupo, Tommaso Stanzani arriva il colpo tanto atteso: martedì 16 settembre uscirà il nuovo album “Fino a toglierci la sete”. Abbiamo ascoltato il tutto, apprezzandone buona parte: è un prodotto valido, più bello al secondo ascolto e in grado di dimostrare una cosa molto importante. I Milagro sono uguali a sé stessi, nessun paragone. E’ già tantissimo…
Last but not least, ecco Nelson. Una sola moltitudine, per via della sua capacità di concepire cose molto diverse tra loro, eppure azzeccate. Dalla vittoria del David di Donatello come autore della miglior canzone originale (“A Verità” per il film dei Manetti Bros “Song ‘e Napule”) alla recente cover de “L’estate sta finendo”. Bravo in quest’ultimo caso a donare un nuovo senso ad una hit mai dimenticata: Nelson ci consegna un’atmosfera malinconica, una chiave nuova per apprezzare ancora qualcosa di antico. Tocca applaudire, semplicemente. Trent’anni dopo e sembra quasi di ascoltare un pezzo originale. A corredo anche un videoclip, girato dal regista Claudio D’Avascio, con una spiaggia semi-deserta a fare da sfondo e un gruppo di detenuti in catene a fare da contorno. Il colore lo dà una bellissima schiavista (simboleggia la schiavitù all’amore), mentre è lo stesso Nelson a sfondare il muro del non-sense, facendo il morto in smoking (e in piscina). Un naufrago libero, in cerca.
(foto by facebook)