La scorsa settimana abbiamo parlato di ‘tormentoni’ (LEGGI QUI), di tutte quelle canzoni che, in qualche modo, riescono – storicamente – ad alleggerire le nostre vacanze. A farci ballare, a intrattenerci con semplicità. Beh, sempre in termini di leggerezza, alcuni giorni fa mi è capitato di ascoltare la radio: ho sorriso grazie al programma di Nino Frassica su Radio 2 Rai, sono rimasta molto colpita dalle “Voci Sole”, gruppo vocale ‘a cappella’ tutto al femminile. Davvero brave queste ragazze! In seguito ho apprezzato Eros Ramazzotti nel suo brano “Fino all’estasi”, mi sono esaltata ascoltando Lenny Kravitz con il brano “The Chamber” (in perfetto stile anni ’80) e, infine, mi sono commossa fino alle lacrime, sentendo, una volta ancora, “La Cura” di Franco Battiato. Quanti stili diversi, quanti linguaggi diversi ma tutti espressivi…
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La musica non ha confini temporali
Continuo a credere fortemente che sia necessario ascoltare la musica senza pregiudizi. Non mi stancherò mai di dirlo e di ripeterlo: la musica non ha confini di tempo, perché essa cita e ricita se stessa continuamente. Gli stili sono fusi come le epoche. Per alcuni artisti è l’espressione viscerale, per altri è l’espressione spirituale delle proprie emozioni e pensieri. Per questo abbiamo artisti che ci regalano una musica straordinaria e, magari, nella loro vita privata sono dilaniati da sofferenze e tragedie personali. Ogni artista, nuovo o giovane che sia, attinge dall’immenso mare musicale di questi ultimi 60 anni. Cosi come gli artisti più adulti ed esperti.
Tutti copiano, anzi, s’inspirano alla vecchia scuola e aggiungono farina del proprio sacco. Le nostre razze e le nostre etnie si fondono. Ecco che finalmente diminuisce il pregiudizio di cantare con un accento che non sia di madre lingua: si sentono sempre più brani ‘bi-lingue’…
A proposito di brani ‘bi-lingue’
Qui in italia dobbiamo molto al coraggio musicale di Elisa nei suoi primi album, ma anche i nostri Zucchero, Eros Ramazzotti, Pino Daniele e Laura Pausini hanno abbattuto tanti confini e tanti ostacoli che impedivamo al nostro stile italiano di internazionalizzarsi, pur rimanendo nostrano. Pensiamo alla musica come un messaggio tradotto in tutte le lingue del mondo e per ogni tipo di persona: lasciamoci il diritto di esprimerci attraverso di essa o semplicemente di intrattenerci …in assoluta libertà.
(foto by Velvet Music)
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