Enzo Salvi, censura per video “Va, va, va”. Lui: “Non mi hanno capito, sono amareggiato”

Era il 1978 quando, in Italia, usciva “Nuntereggae più” di Rino Gaetano. Il cantante calabrese faceva nomi e cognomi, se la prendeva col sistema, col potere, oltre che con alcuni personaggi all’epoca in voga nell’universo sportivo e televisivo. Arrivarono alcune censure e queste non riguardarono solo il brano in questione. Di censura, sempre in Italia, non siamo mai sazi e, così, anche il comico Enzo Salvi diventa suo malgrado protagonista di una curiosa storia: probabilmente per via dell’eccesso di offese contro la classe politica fatte dagli utenti, il suo videoclip “Va, va, va” è stato cancellato, rimosso, eliminato. Censurato, appunto. Le sue prime dichiarazioni raccolte da Il Messaggero: “Sono amareggiato, non hanno compreso il senso di questo brano…“.

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Troppo irriverente?

In un momento storico come questo, è palese che con le canzoni “non si facciano rivoluzioni” – Guccini docet – ma ‘colpire’ un brano come quello di Enzo Salvi è a nostro avviso l’errore più grande. Un milione di accessi e più di diecimila condivisioni per “Va, va, va” per una canzone che noi di Velvet non avevamo esitato a definire ‘tormentone’. Mandare tutti a quel paese non è certo operazione costruttiva, ma l’intrattenimento non fa politica, non sta al governo. Fa riflettere tutto questo, anche perché le “dediche” messe a commento da parte degli utenti riempiono tutti i giorni i social network, i blog, i siti d’informazione, etc. Perché ‘colpire’ Enzo Salvi? Tra l’altro, la canzone non fa neppure nomi (e cognomi).

L’amarezza del comico romano

A Il Messaggero Enso Salvi ha dichiarato: “Sono amareggiato, non si è compreso il senso di questo brano che vuole essere un antidoto ai soprusi continui, per esorcizzare la negatività in modo scherzoso, un inno liberatorio verso le difficoltà che si vivono giorno dopo giorno“.

Dopo la rimozione del videoclip “Va, va, va”, gli amministratori italiani della piattaforma hanno motivato tale decisione come un modo per evitare che i vari insulti rivolti alla classe politica raggiungessero toni non più gestibili.

(foto by facebook)