E’ morto Giorgio Gaslini, autore della colonna sonora di Profondo Rosso [AUDIO]

E’ venuto a mancare oggi – martedì 29 luglio – nell’ospedale di Borgotaro (Parma) il musicista Giorgio Gaslini: aveva ottantaquattro anni ed era ricoverato da circa un mese dopo una brutta caduta. Una vita per la musica: è stato un pianista, un direttore d’orchestra ed un compositore anche di colonne sonore come quella del film Profondo rosso di Dario Argento del 1975. Inoltre, tra i più prolifici jazzisti italiani, vantò oltre quattromila concerti in tutto il mondo e più di novanta album (registrati per diverse case discografiche tra cui la Delirium e la Voce del Padrone) con collaboratori italiani e stranieri.

Gaslini iniziò a suonare il pianoforte a soli sette anni e sviluppò fin da subito la sua inclinazione per il jazz, genere che però all’epoca non era poi così diffuso in Italia: successivamente si diplomò al Conservatorio di Milano in pianoforte, composizione e direzione d’orchestra e poi si avvicinò anche alla musica classica, diventando così uno degli sperimentatori musicali più produttivi dell’ultimo secolo. Nella sua discografia – che copre oltre cinquant’anni di storia – ci sono diverse attività che spaziano da variazioni su temi a rivisitazioni di brani: le collaborazioni cinematografiche però sono certamente quelle che l’hanno reso noto al grande pubblico.

Oltre al già citato Profondo rosso, vanno ricordati La notte di Michelangelo Antonioni del 1961 (che gli ha fatto vincere il Nastro D’Argento), Le tue mani sul mio corpo di Brunello Rondi del 1970, Un omicidio perfetto a termine di legge di Tonino Ricci del 1971, La notte dei diavoli di Giorgio Ferrone del 1972, Rivelazioni di un maniaco sessuale al capo della squadra mobile di Roberto Bianchi Montero del 1972 ed infine Le cinque giornate di Argento del 1973.

“Grande artista milanese – ha detto Letizia Moratti nel 2010, allora sindaco di Milano, in occasione della consegna dell’Ambrogino d’OroProtagonista assoluto nella storia della musica italiana, ha contribuito all’affermazione del jazz, ha posto le fondamenta della musica totale europea“.

Foto by LaPresse