Insoliti Noti #14: Sulutumana, Francesco Gabbani, Marti Stone, Noire [VIDEO]

Tra lotta, ironia (un po’ apparente e un po’ no) e canzone d’autore. L’appuntamento numero 14 della nostra rubrica #InsolitiNotiè un mix di questi tre elementi. Ad esempio, Francesco Gabbani, personaggio pittoresco e mai banale: in rotazione radiofonica il suo nuovo singolo,”I dischi non si suonano”, brano che sfrutta al massimo (con tanta ironia, appunto) il fraintendimento etico e lessicale del DJ di ultima generazione che, appena approcciato al mondo della musica, sostiene di “suonare dischi” quando invece sostanzialmente schiaccia il tasto play di un controller, il cui software sincronizza in automatico i brani scelti. Quante volte abbiamo sentito dire da un nostro amico Dj: “Stasera suono in quel locale lì…“. Gabbani ne fa una presa in giro non fine a sé stessa: offre al pubblico uno spaccato della società odierna, sempre in bilico tra l’essere e l’apparire…

Altrettanto ironico e pungente, ma profondamente diverso è Noire: il rapper italiano, al secolo Davide Silla, si è fatto notare circa 5 anni fa per il brano “E finalmente poi la luce”, dedicato a Stefano Cucchi, il ragazzo ucciso in carcere. Noire ottine visibilità (meritata) su Studio Aperto e Linea Notte, dando vita ad una carriera importante, di sostanza.
Ora il singolo “Come Frank Matano”, anche questo ironico solo in apparenza (come Gabbani), che invita a riflettere sulla vita intesa come ‘gioco’. Il videoclip replica positivamente alla moda ignobile del KO (Knock Out Game, ndr.), nata in America: per la serie, “ci si può divertire anche senza fare del male al prossimo“. Davide passeggia per le vie di Milano e coinvolge la gente nella sua personalissima moda…

Canzone d’autore a metà tra i Nomadi e i Modena City Ramblers è quella dei Sulutumana, bellissima sorpresa della discografia italica. Online da qualche giorno il video “Farfala Sucullo”, brano tratto dall’album “Non c’è limite al meglio” (Euroteam), realizzato con la supervisione artistica di Piero Cassano e Fabio Perversi (Matia Bazar).
Una ‘canzone scanzonata’, positivo, capace di lasciare l’ascoltatore in uno stato leggero, ma non alleggerito: l’impegno del pezzo sta nel fatto che la farfalla è qui adottata come simbolo di libertà, contraltare ideale alla barbarie del nazismo. I Sulutumana (Premio Tenco 2000, tra l’altro) è formata da: Gian Battista Galli (voce, fisarmonica), Francesco Andreotti (pianoforte, tastiere, fisarmonica), Nadir Giori (contrabbasso, basso elettrico), Angelo Galli (cori, flauti), Beppe Pini (chitarre) e Samuel Elazar Cereghini (batteria, percussioni).

Last but not least è una delle poche rapper di qualità presenti sul territorio nazionale. Marti Stone (Martina Nasuti, ndr.) ha dato vita ad un disco che resta impresso nella mente come le pietre dure, come quei sassi che si poggiano sulla sabbia e vengono costantemente baciati dal vento. “Sulla di bocca di tutti” è uscito lo scorso 3 giugno in tutti gli store digitali, su etichetta ‘La Grande Onda’ del noto rapper Piotta. Rime incuriosenti per Marti Stone, personaggio tutto da scoprire, ragazza che ama prendere i treni di corsa e scappare via dalla fiction di tutti i giorni. Ben undici tracce nell’album della rapper abruzzese: rappa come un uomo (è un complimento, si badi), tecnicamente perfetta, dotata di ironia seducente, magnetica. Atmosfere sonore pregevoli per tutti i tasselli che compongono il disco: a riguardo, segnaliamo la produzione artistica di DaCo e Manu PHL (già beatmaker per Clementino, Kiave e altri). Guardiamo il video “Lontano”, là dove Martina sta già volando:

(foto ufficio stampa)