Pandemonio senza baccano. Sembra un ossimoro, ma non prendeteci alla lettera: tre ore di concerto per i Pearl Jam che ieri sera, venerdì 20 giugno, hanno infiammato Milano con il loro rock coinvolgente, magnetico, d’altri tempi. Anche chi non è un vero appassionato di Eddie Vedder (pre-show poco fortunato con indosso la maglia azzurra di Antonio Cassano, ndr.)e soci rimane impietrito di fronte a un happening del genere. Tuttavia, non mancano alcune note dolenti: senza dubbio, i brani estratti dall’ultimo album hanno difficoltà ad attecchire nella dimensione live, questo rispetto al resto del repertorio. Vedder è argento vivo, ma il suo ginocchio infortunato lo ‘costringe’ a giocare solo con la sua voce (bellissima) e meno con la sua agilità da palco. E’ vero che il pubblico si alza in piedi, fa il coro, si emoziona. Ma è pur vero che l’acustica dello Stadio non è delle migliori. Ma questa è una vecchia storia…
Eddie Vedder e la dedica alla moglie
San Siro praticamente gremito in ogni ordine di posto (erano in 62 mila allo stadio) catturato dalle note di “Porch” (Ten), suonata in acustico dallo stesso Vedder. Oltre 30 canzoni in scaletta, la voglia di assaporare ogni piccolo grande istante della lunga serata: un crescendo di suoni e di emozioni, una partenza diesel, quasi soft, con “Release” (da Ten), “Nothingman” (da Vitalogy) e il singolo “Sirens” (Lightning Bolt, non poteva mancare). E domani si ‘replica’ allo stadio “Nereo Rocco” di Trieste: attese circa 30 mila persone…
EDDIE VEDDER & PEARL JAM – GUARDA LE FOTO
Nel 2013, di questi tempi, Bruce Springsteen protagonista al “Rock in Roma” (QUI FOTO E VIDEO). Domani i Rolling Stones, sempre nella Capitale, al Circo Massimo. Ma Milano non è da meno: lo stadio “Giuseppe Meazza”, ieri sera, sembrava un gigantesco cuore pulsante di gioia. I Pearl Jam non si sono risparmiati, intonando pezzi di ieri e di oggi: da “Go” (Vs) a “Do the evolution” (Yield), da “Corduroy” (Vitalogy) alla bellissima dedica finale (o quasi) “Just Breathe” (Backspacer). Qui Eddie Vedder ha pensato bene di rivolgersi direttamente a sua moglie: “L’ho conosciuta qui a Milano, tanti anni fa, poi è diventata la mia compagna e la mamma dei miei figli“.
Da Milano a Trieste
L’epilogo tinge di tradizione rock gli spalti di San Siro: ecco “Rockin’ in the Free World” (cover di Neil Young) e “Alive”. Il capoluogo meneghino è servito, ora tocca a Trieste. Come detto in apertura, saranno in 30 mila domani sera allo Stadio “Nereo Rocco”. Quasi tutti arriveranno dal resto d’Italia (e da altre parti d’Europa, considerando la strategica posizione geografica della città). Grazie ai Pearl Jam, l’Italia musicale abbraccia paesi come Slovenia, Croazia, Austria, Germania, Serbia, Ungheria, Grecia. Rock che diventa il pretesto per una grande festa in famiglia. Allargata.
(foto by facebook)
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