Tempo fa abbiamo incontrato Luca Persico, meglio conosciuto come Zulù: il leader dei 99 Posse (LEGGI L’INTERVISTA) ha raccontato l’ultimo album della sua formazione, dissertando con noi anche di politica e talent show. A riguardo, precisa e puntuale la sua opinione di J-Ax e l’universo hip hop: “Oggi con J-Ax la gente mostra un interesse maggiore a tutto il rap italiano. Dopotutto, la tv non può fingere che una cosa non esista: nei primi anni ’90 anche noi venivamo ospitati, perché eravamo diventati un fenomeno sociale incontrollabile. Oggi il rap riempie gli stadi, così a noi incursori del sistema si aprono dei varchi molto ampi. Mi piace quest’operazione di J-Ax, le sue battute e allusioni anti-proibizioniste, la sua continua critica agli standard della musica italiana“. Non è un caso se oggi, 20 giugno, esca il nuovo singolo dei 99 Posse, non è un caso che si tratti del duetto con l’ex Articolo 31, dal titolo “Rappresaglia Rap”, rabbioso e intelligente parallelo con gli anni ’80 (e non solo). Ascoltiamolo insieme…
99 Posse e Articolo 31. Nei primi anni ’90 la napoletana Flying Records era la loro comune etichetta. Zulù e i suoi compagni hanno ripreso da dove avevano cominciato, con una riedizione incuriosente di “Curre Curre Guagliò”, mentre Aleotti ha fondato una sua label, la Newtopia (QUI IL VIDEO DI PRESENTAZIONE). Nuovo singolo dei Posse, come detto, è “Rappresaglia Rap”, speciale duetto con Ax e rifacimento di “Rappresaglia”, uno dei primi classici della storica formazione campana. Il coach di the Voice rappa così: “Miti americani dentro un frullatore, perché Marshall è il piano e non l’amplificatore…“.
Si cantano e si rappano gli anni ’80, quel decennio speciale originariamente osservato da due angolazioni differenti. Ora J-Ax e i 99 Posse sono d’accordo, le promesse e i grandi dell’epoca sono svaniti sull’orizzonte dell’Italia decadente, figlia di un tempo in cui i giovani “..hanno capito che è una balla, che a Wall Street non c’è Michael Douglas. Hanno capito che la vita passa e lo status non cambia nemmeno con i Ray-Ban“.
Sia Ax che Zulù sono cresciuti ai bordi di periferia, il primo a Giugliano, nell’hinterland napoletano, il secondo ai margini del capoluogo meneghino. Rap politico che incontra e incrocia quello stradaiolo: entrambi looser, entrambi aggressivi (nel senso buono) e mai banali. A fatti, parole e rappresaglie.
(foto by facebook)
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