Labile il confine tra il ‘cialtronesco’ e il piccolo capolavoro. “Hangover”, nuovo singolo del rapper coreano Psy, segue idealmente “Gentleman”, pubblicato lo scorso anno, e anticipa “Daddy”, la cui pubblicazione è attesa nel corso di questa estate ormai alle porte. Perché capolavoro, direte voi? Per i colori, per la precisione del montaggio, per l’idea di fondo, per la presenza – quanto mai opportuna – di Snoop Dogg: culture che si intrecciano, mondi che convivono, il tutto con quella spruzzata di kitsch che non fa mai male. Il videoclip ufficiale parte con una buona dose di nausea, letteralmente parlando: Psy e i suoi ‘conati colorati’ danno il via ad un perfetto incrocio tra una americanata ed una serie di virtuosismi visivi tipici dell’universo orientale…
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La nausea, dicevamo. “Hangover” è anche questo. E poi, il mal di testa e quel malessere generale che fa da sfondo a tutto il video che vede protagonista Psy e il suo ideale contraltare, la leggenda del gangsta rap west coast Snoop Dogg. Una sbronza in compagnia, la voglia di trascendere, di ballare, di lasciarsi andare: non a caso, in italiano il termine “hangover” vuol dire proprio “dopo sbronza”.
“Hangover”
Il videoclip targato Psy-Snoop Dog gioca molto – come detto – sui colori e sul meccanismo, mai demodé, del flashback: vediamo, dapprima, il traumatico risveglio dei due protagonisti, al quale fa seguito la serata che ha prodotto la simpatica sbronza, condita da karaoke e cene tutt’altro che contenute.
Confusione organizzata, ballerine che riempiono la clip e intesa perfetta tra Snoop Dogg e il buffo rapper coreano: non brilla d’eleganza, non è musica d’autore, “Hangover” è la naturale risultanza del mix Corea-Stati Uniti, dove regna sovrano il gioco dei contrasti Davide-Golia (non dimentichiamo che il guru del g-funk è alto 195 centimetri).
(screenshot by YouTube)
