Amici 13, Giada: “Elisa è il mio modello. Che emozione il duetto con i Modà! [INTERVISTA]

Sguardo sveglio e smaliziato, caschetto biondo che cattura subito e una voce soul con ampi margini di miglioramento. Soprattutto, Giada Agasucci mostra di avere la testa sulle spalle: romana (o quasi, è di Pomezia), nonostante la giovane età, appare già abile nel pesare le risposte e nel dosare il suo talento. Partita da una competizione di quartiere (Anzio’s Got Talent, ndr.) è arrivata presto al palcoscenico di Amici, esperienza che ha mutato alcune sue ‘direzioni’. Lo capisci quando dice: “Quando sono arrivata qui, non amavo cantare in italiano, poi tutto è stato stravolto, sono contenta così…“.
Il pubblico le ha preferito Deborah Iurato (quella che poi si è aggiudicata l’edizione 2014), lei ha fatto tesoro di duetti con nomi eccellenti, su tutti Kylie Minogue e i Modà: “Che gioia duettare con loro, Kekko e i suoi hanno grinta da vendere..“. Lo scorso 3 giugno è uscito “Da capo”, l’EP d’esordio di Giada: anticipato dall’omonimo inedito (ASCOLTALO QUI), contiene altri sei brani, tra i quali spiccano “Bringing you down” (qui lei ha collaborato alla stesura del testo) e “Il solo raggio di sole” (ballata soul in stile Giorgia). La cantante di Pomezia non nasconde il suo amore per Elisa, lascia intendere che “Siamo amore” potrebbe essere il prossimo singolo estratto e chiude la nostra chiacchierata con un ricordo legato all’infanzia.

“Da capo” non è solo una canzone sui buoni sentimenti, credo sia un po’ come un messaggio rivolto a te stessa e al tuo pubblico, vero?

Senza dubbio, c’hai preso in pieno. Amici è stata una bellissima esperienza di vita, parecchio formativa, ma il bello arriva adesso. Non è un caso che abbia scelto quel passaggio come titolo di tutto l’EP: ora mi toccherà ripartire da capo, l’allenamento è finito, ora si fa sul serio. Inizia un duro lavoro…

Molto fresca e immediata è la seconda traccia dell’EP, “Il solo raggio di sole”. La tua direzione è quella del ‘soul all’italiana’?

Nel complesso, posso dire di amare tutti i generi musicali. Non sono affascinata dal rock più ‘duro’, dal metal, ma per il resto canto e ascolto di tutto. La mia vera passione sono il blues e il soul, anche se in Italia domina il pop classico. A riguardo, due brani dell’EP – “Le cose che non sei” e, soprattutto, “Siamo amore” – sono quelli che adesso mi rappresentano più di tutti gli altri.

..soprattutto “Siamo amore”. Sarà questo il nuovo singolo?

Può essere, ma non dipende solo da me…

Oscilli tra il soul e il pop, se ‘quasi’ romana: possiamo usare Giorgia come modello e/o termine di paragone?

Beh… “E’ l’amore che conta” è uno dei miei cavalli di battaglia. Stimo da morire Giorgia, è artista completa, ha fatto la storia, il suo stile ha sempre funzionato. Inoltre, quando mi hanno fatto ascoltare “Il solo raggio di sole” ho subito pensato a lei. Tuttavia, se parliamo di modelli, il mio riferimento immediato diventa Elisa, per come interpreta, per come scrive.

Parliamo di duetti: ne hai fatti tanti ad Amici. In cima ai tuoi ricordi ora cosa c’è?

Difficile fare solo un nome. D’istinto ti dico i Modà, perché sul palco sprigionano una carica che ha pochi eguali sul panorama discografico attuale. Un onore duettare con Kylie Minogue e non solo perché eravamo entrambe due ‘piccoline’ (ride). Infine, cantare al fianco di Antonello Venditti è stato parecchio emozionante: all’inizio avevo anche un pizzico di ansia, poi mi sono sciolta, lui sa metterti subito a tuo agio.

L’altro ieri ho parlato con Malika Ayane: ha speso belle parole sulla partecipazione dei Dear Jack, sul fatto che una ‘vera’ band partecipasse ad un talent show. Che ne pensi?

Sono assolutamente d’accordo con lei: oggi di band nuove ce ne sono veramente pochissime, credo sia stato intelligente farli partecipare, la loro presenza è stata utile al programma e, in un certo senso, molto educativo verso la nostra generazione di artisti.

Sarà banale, ma voglio saperlo: nell’EP tre brani su otto sono in lingua inglese. In prospettiva pensi di cantare soprattutto in italiano? Cosa preferisci?

Per arrivare al pubblico italiano conviene cantare nella nostra lingua, non ci sono dubbi. Questo, anche perché in Italia non si è molto aperti: se uno si presenta in un’altra lingua, fa subito storcere il naso. Nel disco c’è “Bringing you down”, un pezzo che inizialmente era stato scritto in italiano: in seguito è stato ‘convertito’ in inglese, perché ci siamo resi conto che quella musica sarebbe arrivata meglio attraverso un testo diverso. Per il resto, non ci crederai ma prima di entrare ad Amici preferivo cantare proprio in inglese, col tempo ho capito che dovevo cambiare direzione. Ora canterei sempre e solo nella mia lingua.

Chiudo: qual è la tua “canzone nell’armadio”? Un brano di quando eri più ragazzina e che oggi ti torna in mente, perché legato ad un ricordo in particolare…

Se parliamo di cartoni animati, penso subito a “L’incantesimo del lago”. Diventa impossibile non citare il tema di Mary Poppins, ho visto tante volte quel film e quella musica non è mai uscita dalla mia testa. Per il resto, adoro tutta la musica estiva degli anni ’90, ero piccolissima ma ricordo tutto, anche le hit degli 883.

(foto ufficio stampa)

Impostazioni privacy