In Italia vale il detto “uno su mille ce la fa“. Parliamo di artisti, band, cantanti. Se non interviene un talent show, oggi risulta davvero difficile farsi notare da una major e/o risultare prodotto interessante per il mercato, concerti inclusi. All’estero va così, ma solo in minima parte: se da noi Levante è stata tra i pochi a fare rumore senza X-Factor et similia, l’universo britannico sta regalando il successo clamoroso di Sam Smith, artista dal nome comune, ma dal talento piuttosto ‘unico’. Non è Chris Martin, non sono i Coldplay, ma Sam è riuscito nell’impresa di scalzare dei ‘leoni’ come loro: in vetta alle classifiche musicali adesso c’è lui, 22enne londinese con il vizio del soul…
Dal passato al futuro
Pensiamo al presente. 240.000 followers su Twitter, quasi mezzo milione di “I like” su Facebook: (anche) questo è Sam Smith. Nel 2012, un passato abbastanza recente, prestò la sua voce al singolo dei Disclosure, “Latch”. Risultato? Posizione #11 della classifica inglese. Poi, ecco “La la la” dei Naughty Boy, uscito nel maggio dello scorso anno. Il cantante inglese (nato il 19 maggio 1992 a Bishop’s Stortford, vicino l’aeroporto londinese di Stansted) ha lanciato il suo ultimo album intitolato “In the Lonely Hour” pochi giorni fa e, a oggi, ha venduto oltre 100 mila copie, piazzandosi alla prima posizione delle classifiche musicali.
Che duetto!
Lo scorso dicembre Sam Smith ha vinto un Brit Critics’Choice Award, segno dell’affetto del suo pubblico. Conseguenza logica l’aver dato vita a due tormentoni come “Money On My Mind” (800.000 copie vendute e videoclip da oltre 20 milioni di views) e “Stay With Me”. Il pubblico ne apprezza la limpidezza, la semplicità, nei modi, e la ricercatezza, nelle sonorità. Nasce così un disco che si è avvalso di eccelse collaborazioni: da Fraser T Smith a Two Inch Punch, sino a Disclosure, Zane Lowe e Jimmy Napes. Il duetto struggente con Mary J. Blige in “Stay With Me” è una piccola perla, ascoltarla fa sempre bene.
(foto LaPresse)