The Voice, Federico Russo: “Esther mi ha colpito più di tutti” [VIDEO-INTERVISTA]

Per chi, come me, ha un passato da animatore turistico, vagare tra i camerini di un programma televisivo come The Voice of Italy è una ‘pacchia’ assoluta. Ne vedi (e ne senti) di tutti i colori, c’è un’aria rilassata, tutti hanno voglia di fare baccano. Anche i più insospettabili. Tra poco capirete il perché. Il backstage di Via Mecenate è anche occasione per conversare con Federico Russo, conduttore di questa seconda edizione: inevitabile il paragone con il predecessore Fabio Troiano, scontato il riferimento all’amico e collega di talent Alessandro Cattelan, preziose le risposte. Si parla di musica, dei gusti di Federico, dell’avventura di The Voice: imprevisti e improvvisazioni da ‘dietro le quinte’ ci regalano il sottofondo di “It’s raining man”, interpretata a cappella da una delle grandi protagoniste della televisione italiana…

Fabio Troiano

Io uso molto Twitter, Instagram solamente da pochi giorni. Puoi trovare anche mille commenti positivi su di te, ma non si può andare bene a tutti, è chiaro: tocca fare una sorta di filtro, so che Fabio leggeva tutto e questo poteva condizionarlo. Le critiche sono utili a farci migliorare, i complimenti danno la carica. Nel complesso, credo sia preferibile usare ‘correttamente’ i social network…

Esther Oluloro

Difficile fare un nome tra tutti i giovani artisti di questa seconda edizione, ma – come ho detto spesso sul palco – sono rimasto colpito dalla voce di Esther Oluloro. Sin dalle Blind Auditions ho imparato ad apprezzare la sua grande personalità, la sua “Stay” di Rihanna fu un colpo al cuore.

Cattelan e la musica italiana

Sono d’accordo con Ale, che è soprattutto un mio grande amico. Bello e appassionante il momento-talent, ma molto più importante è il percorso del vincitore: lì entrano in gioco i pezzi ‘adatti’, la volontà, l’impegno.

Il tuo iPod

Ascolto un po’ di tutto, sia la musica di ieri che quella più attuale. Penso ai Blur, perché di recente ho incontrato Damon Albarn. Ma potrei fare tantissimi nomi, dai Black Keys agli Arctic Monkeys. Sono cresciuto con i grandi gruppi degli anni ’70, dai Velvet Underground ai Talking Heads. Sai cosa? Dovevo nascere a New York e in quel periodo…!

I coach di The Voice

Piero Pelù è il rock ‘n roll, Raffaella Carrà è una grande maestra, J-Ax è la novità di questa edizione, il vero rap ‘n roll, mentre Noemi è la nostra super-soul.

La canzone nell’armadio

D’istinto direi Jeeg Robot d’acciaio, oppure Holly & Benji. Più in generale posso dirti che da bambino amavo Franco Battiato (avevo 9 mesi) e ascoltavo anche Scialpi. Più avanti, a 8 anni, ho iniziato ad ascoltare Michael Jackson, prima, e i Queen, dopo. L’adolescenza è proseguita con gli U2, i Blur, gli Oasis. Insomma, più che un armadio, è una cabina armadio…!

PS: come avrete capito, la cantante misteriosa (“vicina di camerino” di Federico) non era Noemi, bensì Raffaella Carrà. Nel backstage succede anche questo.

(screenshot by YouTube)

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