Come lo scorso anno, più dello scorso anno. Nel 2013, di questi tempi, avevamo incontrato quattro concorrenti del Team Noemi (Diana Winter, Silvia Capasso, Flavio Capasso e Giuseppe Scianna), ora la storia muta i suoi protagonisti. Ha la faccia, seria e pulita, di Giorgia Pino e Stefano Corona, due giovani di belle speranze ‘atterrati’ sul palcoscenico di The Voice of Italy. Li incontriamo nell’immediata vigilia della semifinale, comodamente seduti sul divano rosso della web room, proprio dove ogni mercoledì Valentina Correani accoglie i ragazzi reduci dal live show.
Giorgia, salentina purosangue, è la grande scommessa del suo coach: ha messo da parte un po’ della sue timidezza, conquistando una fetta di pubblico importante. Stefano, astigiano come Paolo Conte e Giorgio Faletti, è tra i favoriti di questa seconda edizione. A modo loro, sono entrambi ‘figli’ di Veronica Scopelliti, la Noemi che anni fa cominciò proprio in questo studio la sua brillante carriera: per loro il rosso dei suoi capelli è come una torcia buona a segnare il cammino in una foresta buia. Ed è proprio a lei che riservano le parole più dolci. Senza dimenticare Gino Paoli, Sergio Cammariere e Domenico Modugno…
Quale sarà il prossimo passo una volta usciti da qui?
Entrambi, all’unisono: “Serate, concerti, musica dal vivo. Poi, quando sarà il momento, un singolo e, magari, un disco.”
Esiste un’esibizione del vostro percorso che vi fa sentire particolarmente orgogliosi?
G: “Senza dubbio ‘Tutto quello che un uomo’ di Cammariere, e non solo perché ha fatto venire gli occhi lucidi a Noemi. S: “Difficile scegliere tra i capolavori che ho avuto l’opportunità di portare sul palco, ma dovendo sceglierne una penso all’ultima, ‘Who wants to live forever’…”
Giorgia: salentina come Dolcenera, Emma e Alessandra Amoroso. Tra le tre chi è l’artista con la quale senti di avere qualcosa in comune?
“Emma e Alessandra sono entrambe partite da un talent show, per cui c’è un punto di contatto importante, ma mi piacerebbe tanto seguire la direzione tracciata da Dolcenera, mi rivedo molto in lei, anche nel modo di interpretare un pezzo”.
Stefano: Asti vuol dire, ad esempio, Paolo Conte e Giorgio Faletti. Ti rivedi un po’ in questi due artisti?
“Lo ha detto anche Piero Pelù alla Blind: che dire… Non c’è due senza tre…!”
Il consiglio speciale che vi ha dato Noemi in queste settimane?
G: “l’avrete capito, io non credo in me stessa e Noemi mi ha dato tanta fiducia, ha sempre cercato di stimolarmi, di aumentare la mia autostima, la mia sicurezza. Alla lunga credo di essere migliorata molto sul piano personale e il merito è soprattutto suo”. S: “Noemi dice sempre ‘Andate sul palco e divertitevi’. E’ una cosa bellissima, perché bisogna sfruttare al massimo quei pochissimi minuti…”.
Il vostro duetto dei sogni?
G: “Noemi, senza dubbio. E’ un’artista che dà sempre emozioni, è speciale. Il mio sogno è stato già esaudito, cantando al suo fianco, ma se potessi, adesso vorrei duettare anche con Piero Pelù”. S: “Michael Jackson, cantare al suo fianco sarebbe stato fantastico. Oggi guardo molto a Gino Paoli, ha uno stile inimitabile nell’affrontare una canzone”.
La canzone dell’armadio: quella alla quale legate un particolare ricordo del passato
S: “Nel mio cuore ho ‘Ce la farò’ di Alex Baroni. Quand’ero più ragazzino la portavo ai primi concorsi canori e ancora oggi i miei genitori me ne ricordano il senso: non bisogna mai mollare, soprattutto in un campo così difficile come il nostro. G: “Ho un ricordo legato a quand’ero in quinta elementare. Durante una recita cantai ‘Nel blu dipinto di blu’ di Modugno. Quella particolare occasione mi diede la possibilità di dimostrare a tutti che sapevo cantare. E’ lì che è iniziato tutto”.
(Foto LaPresse)
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