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Frankie Knuckles, lettera di Barack Obama: “La sua musica univa le persone”

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Viva l’Italia, di base. Tuttavia fa riflettere – a volte – la maggiore attenzione che all’estero le istituzioni dimostrano di avere verso gli artisti di casa loro. Quelli che hanno lasciato un segno in quella cultura e poi passati a miglior vita. Succede che in Italia si debba aspettare molto tempo per vedere piazze, strade e teatri intitolati a eccelsi esponenti della cultura, succede che in America (ad esempio) tutto questo accada con esemplare tempestività. Frankie Knuckles (vero nome Francis Nicholls) è morto a 59 anni per complicazioni della sua condizione di diabetico, almeno queste sono le notizie che sono giunte al pubblico. Se n’è andato meno di un mese fa (LEGGI QUI), solo adesso emerge una lettera che il Presidente Barack Obama ha indirizzato “agli amici e alla famiglia di Frankie Knuckles. La missiva reca una data precisa, quella del 17 aprile: è stata postata oggi sulla pagina Facebook di Dj David Morales

Musica che univa le persone

Abbiamo iniziato con un patriottico “viva l’Italia”, perché non vorremmo essere fraintesi. Ma il peso della lettera scritta da Barack Obama e indirizzata alla famiglia e agli amici del compianto e indimenticato Frankie Knuckles ha i suoi spunti di riflessione. Una missiva, datata 17 aprile, che il Presidente USA firma con la moglie Michelle: un omaggio all’uomo “che è stato un pioniere nel suo campo” e la cui musica ha aiutato “ad aprire le menti e unire le persone. Obama non era ancora il primo cittadino degli Stati Uniti d’America quando, nel 2004, dichiarò il 25 agosto “Giorno di Frankie Knuckles” a Chicago per poi dedicargli una strada. Un senatore dell’Illinois comprendeva, così, il valore di un uomo che era molto più di un disc-jockey…

Frankie Knuckles, come detto in apertura, è scomparso poco più di tre settimane fa: Dj originario del Bronx, decise ben presto di trasferirsi a Chicago, dove si consacrò quale padrino della house music. Inventore di un genere ancora oggi molto seguito, oltre che studiato dai suoi colleghi, i quali non hanno mai nascosto affetto e ammirazione nei confronti del loro papà artistico.

(foto by facebook)

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