Sarebbe ‘il migliore dei mondi possibili’ se noi cronisti e narratori di musica contemporanea riuscissimo sempre a giudicare un artista solo per via del suo talento e delle sue qualità vocali. Ma non serve scomodare la filosofia di Leibniz per sostenere la causa di Anna Tatangelo, quella che fino a poco tempo fa veniva definita “la Tatangelo” e oggi si presenta, più semplicemente, come “Anna”. Timbrica storicamente riconoscibile, all’italiana, per questa artista lanciata da Sanremo (quando il Festival riusciva ancora a essere sostegno concreto per le nuove leve) e ora in procinto di avviare un nuovo percorso. “Senza dire che” è il primo singolo di un album che sarà rilasciato dopo l’estate (prima della bella stagione arriverà il secondo brano, ndr.).
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Sul palco del Teatro Ariston, anni fa, Anna Tatangelo cantava: “Essere una donna è stringere un bambino forte sopra il seno, con un vero uomo accanto a me…“. Frase-profezia, visti gli sviluppi al fianco del suo compagno, Gigi D’Alessio. “Senza dire che” è stato scritto da Kekko Silvestre (Modà), che curerà gran parte dei pezzi del nuovo disco della cantante sorana: un progetto, questo, che non stravolgerà l’immagine alla quale il pubblico si è affezionato. Nella tracklist potrebbe trovare posto una canzone dedicata al piccolo Andrea (4 anni festeggiati pochi giorni fa), oltre a un regalo di Gigi (“è impegnato col tour, ma se l’istinto lo porta al pianoforte, magari esce fuori qualcosa per me…“).
Nuovo singolo, nuovo ‘nome’ e nuovo percorso: come ci sei arrivata?
Determinati cambiamenti sono sempre dovuti a un fatto fisiologico: se pensi a “Doppiamente fragili” ti rendi conto di quanta strada sia stata fatta, buona o cattiva non sta a me dirlo. Ho avuto la possibilità di cambiare, diverse opportunità che mi hanno permesso di capire cosa dovessi fare della mia carriera. Una di queste è stata la recente avventura televisiva in “Questi siamo noi”, dove ho presentato, cantato, ballato…
..e dove hai incontrato Kekko Silvestre
Una persona positiva, un ragazzo serio, pregevolissimo autore della nuova generazione. E’ un artista stimolante, si è messo a disposizione, abbiamo intrapreso insieme questo cammino: lui è già impegnato a scrivere i brani del mio nuovo album, avrà un ruolo molto importante. Come te, anch’io sono in attesa di sue belle sorprese! (ride)
Proprio i Modà saranno prossimamente in concerto negli stadi di Roma e Milano: possiamo ipotizzare una tua presenza durante quelle occasioni?
E’ prematuro per dirlo, certo sarebbe un grande onore. E non è una frase di circostanza: Kekko e i suoi cantano un linguaggio moderno, moltissime loro canzoni sono profondamente legate alla mentalità dei giovani d’oggi. Hanno un pubblico importante, corposo, fedele: se mi chiama, vado con grande piacere.
“Senza dire che” era stata scritta per Sanremo?
Questo devi chiederlo a Kekko (ride). Scherzi a parte, il Festival è sempre una grossa responsabilità, magari ci proverò l’anno prossimo. Bisogna arrivare lì con un progetto forte, quest’anno non era nei miei pensieri salire su quel palco.
Restiamo in tema televisivo: in settimana Morgan ha dichiarato di non essere allettato dall’idea di fare ancora X-Factor. Tu torneresti a vestire i panni del giudice-coach?
Se dovessero propormi oggi di rifarlo, beh, accetterei ben volentieri. E’ sempre una bella occasione: non dimentichiamoci che noi artisti facciamo un mestiere privilegiato, è giusto mettere la propria esperienza al servizio degli altri. All’epoca, tra l’altro, mio figlio era nato da un mese: oggi la vivrei con maggiore consapevolezza, con maggiore attenzione.
“Senza dire che”, nel videoclip ti si vede calata nella parte: sofferente, tormentata… Hai vissuto in passato storie come quella scritta da Kekko?
Mi piace recitare nei videoclip, riesco ad essere naturale nell’interpretare quella parte che mi viene affidata. Del resto, sono un’interprete, per cui devo essere brava a rendere credibile il senso di una storia. Sul set abbiamo lavorato sodo, ho seguito con attenzione i consigli e le direttive di Gaetano Morbioli, uno che ci sa fare.
Quando arriva il nuovo album? Oltre ai brani scritti da Kekko, anche qualcosa di Gigi?
Uscirà sicuramente dopo l’estate: prima, però, arriverà il secondo singolo, farà comprendere ancora di più la ‘linea’ dell’album, quella che mi piace definire “svolta rock”. Kekko, ci tengo a rimarcarlo, mi ha dato una grande disponibilità. Ci sta mettendo il cuore e, al di là dell’amicizia che è venuta a nascere, mi sta dimostrando tanta stima. Crede tanto in me come artista, questo mi dà responsabilità: avere accanto un autore così è parecchio stimolante. Su Gigi, beh… Ora è impegnato con il tour, ma lui è un istintivo: se trova l’ispirazione, si siede al piano e scrive una canzone per me. Sarei molto felice se questo accadesse, come negarlo.
Mi dici cosa ti ha insegnato, artisticamente parlando?
E’ uno che non si lascia intimidire mai, soprattutto non esiste niente che possa fermarlo. Sul palco dà sempre tutto quello che ha, probabilmente vive l’ansia da prestazione – come tutti gli artisti – ma non la fa respirare agli altri. Ti mette a tuo agio, regala al pubblico musica e spettacolo di qualità.
Per tuo figlio Andrea, tempo fa, hai cantato “Profumo di mamma”, nel nuovo album ci sarà un’altra canzone con dedica?
In realtà c’è anche un altro pezzo che riguarda Andrea, è “Lo scrigno di cristallo”, alla fine si sente anche la sua voce che dice “mamma”. E’ dolcissimo. Non so se ci sarà qualcosa per lui nell’album, c’è ancora tempo. Magari all’ultimo esce fuori qualcosa…
Chiudiamo: qual è la tua canzone nell’armadio? Quella del passato, alla quale è legato qualche ricordo speciale
Non c’è un motivo specifico, ma mi viene in mente “Ogni volta” di Vasco Rossi. Quando dice: “..ogni volta che non sono coerente…ogni volta che dopo piango..“. Sono frasi che, durante l’adolescenza, hanno un peso da non sottovalutare.
(foto ufficio stampa)
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