The Voice, seconda blind audition: Suor Cristina conquista J-Ax [VIDEO]

C’era chi, ieri sera, commentava: “Non c’è più religione“. La seconda Blind Audition di “The Voice of Italy” sarà ricordata soprattutto per la presenza di Suor Cristina Scuccia. Arriva sul palco e canta Alicia Keys (più in basso il filmato dell’esibizione). Standing ovation, consorelle che ballano nel backstage e J-Ax che se ne assicura le prestazioni. Il primo grande compromesso storico della storia dei talent show: il rap sposa la chiesa. Un ossimoro. La 25enne siciliana va avanti con merito e dona un po’ di pepe ad una puntata poco distante dai livelli della prima: sul nostro taccuino annotiamo altri tre giovani artisti, Gianmarco Dottori, Mia Schettino e Giulia Dagani. Il resto, almeno per ora, fa volume…

Prima di approfondire, ecco i risultati della seconda Blind Audition:

#TEAMCARRÀ: Francesco Capriglione, Nunzia Anna “Nancy” Sardiello, Vittoria De Santis
#TEAMNOEMI: Gianmarco Dottori, Daniele Blaquier
#TEAMJAX: Suor Cristina, Yvonne Tocci, Alice Pardo, Giulia Dagani
#TEAMPELÙ: Andrea Azzurra Gullotta, Mia Schettino, Marco Costa, Steven Patrick Piu

Questi si vanno ad aggiungere a quanto accaduto la scorsa settimana: potete cliccare qui per scoprire gli altri componenti dei team. E’ ancora troppo presto, ma se dovessimo dare dei voti (alle squadre più che agli stessi singoli) diremmo che Noemi ha dalla sua una formazione ottimamente assortita, e l’ingresso di Gianmarco Dottori aumenta le sue potenzialità. Il range anagrafico, in questa seconda puntata, resta molto alto: si va dai 45 anni di Francesco Capriglione (Team Carrà) ai 17 di Alice Pardo (Team J-Ax). In mezzo si posizionano i quattro top della serata: Giulia Dagani (24, ottima in “Jungle Drum”), Gianmarco Dottori (30, “Get Lucky” chitarra e voce: originale e coraggioso) e Mia Schettino (34, raffinatissima al piano in “Breakfast in America”). Oltre, naturalmente, a Suor Cristina Scuccia (25)…

#SuorCristina

Abito d’ordinanza e velo in testa. Dietro le quinte le scatenate consorelle degne d’un remake di Sister Act. Tifo da stadio nel backstage, mentre J-Ax ci mette il carico: “Se avessi trovato te, da bambino, quando andavo a messa, a quest’ora sarei Papa“, oppure “Io e te siamo il diavolo e l’acqua santa“. Come detto in apertura, il rap sposa la chiesa: il compromesso storico è servito. I tempi cambiano.

(foto by facebook)

Impostazioni privacy