Più unico che raro. Oppure il contrario, fa lo stesso. Unica data italiana per gli Editors che incantano la gran folla della Unipol Arena di Bologna: lungo spettacolo per tutta la sera, un concerto coinvolgente, dall’inizio alla fine. La band ha costruito una scaletta piacevole, alternando successi di ieri alle hit più recenti: era dal 10 ottobre 2013 (Milano, ndr.) che la formazione britannica non calcava i palcoscenici di casa nostra, finalmente il ritorno, occasione buona per presentare dal vivo l’album “The Weight Of Your Love”, uscito lo scorso 2 luglio. Nulla da eccepire, gli Editors hanno scatenato la loro, personalissima, febbre del venerdì sera…
Editors Live @ Unipol Arena
The Weight Of Your Love è il quarto album per gli Editors, punto d’arrivo di una carriera decennale (debutto nel 2005), e rappresenta il primo disco senza il chitarrista Chris Urbanowicz, ora sostituito da Justin Lockey. Alla Unipol Arena di Bologna è sol out, il pubblico fa il coro e i telefonini sono per aria come braccia che cercano il cielo, in una notte colma di desideri (realizzati). La folla emiliana salta e non si ferma mai, urla e applausi sono tutti per Elliott Williams (tastiere sintetizzatori, chitarra, backing vocals), Tom Smith (voce, chitarra, pianoforte, sintetizzatori), Russell Leetch (basso, sintetizzatori), Edward Lay (batteria) e il già citato Justin Lockey. “The Weight Of Your Love” ha trovato subito i favori dell’Arena, pronta a battere le mani a tempo, durante l’esecuzione live dell’ultimo singolo “Honesty”…
Da “Honesty” a “Racing Rats”, da “Fall” a “Papillon”, fino alla applauditissima “A Ton Of Love”. Un concerto unico, raro, quello degli Editors. Bologna in festa per la rock band inglese, capitanata da un Tom Smith ispiratissimo. Successo meritato e frutti raccolti, dopo l’uscita di “The Weight Of Your Love”, disco registrato prevalentemente in presa diretta (dal vivo in studio), disco che ruota tutto attorno a “Nothing” (brano prodotto da Clint Mansell). Testi che vanno al cuore della gente, che parlano d’amore, senza essere necessariamente “la classica canzone d’amore“.
(foto by facebook)
