Ai tavolini di un bar, in perfetto stile “Sanremo Cafe”. Non poteva esserci luogo più adatto per incontrare Tommaso Cerasuolo, leader dei Perturbazione, band che ha stupito e conquistato il pubblico del Teatro Ariston. Un televoto che, nella classifica provvisoria, aveva donato alla formazione piemontese un inatteso 4° posto: sorprendente per molti ma non per tutti, tant’è che al primo ascolto del brano “L’unica” noi di Velvet eravamo stati tra i primi a twittare convinti apprezzamenti. Di seguito la chiacchierata tra Tommaso e il nostro Matteo Brancaleoni…
PERTURBAZIONE: GUARDA QUI IL VIDEOCLIP “L’UNICA”
Luci e colori del Festival
“Sanremo è un po’ come un prisma, nel senso che al suo interno penetra un raggio luminoso, che poi scatena la fuoriuscita di colori diversi“. (…) “Qui al Festival i Perturbazione sono stati subito considerati degli outsider: storicamente, siamo una band che ha sempre cercato di trattare più temi, mettendo insieme immagini e narrazione. Del resto, i nostri spettacoli vivono di varie componenti, come il cinema d’animazione, il teatro di figura, etc. Le Luci della Centrale Elettrica e Max Pezzali sono stati solo alcuni degli ospiti che negli anni hanno vissuto il nostro stesso palcoscenico, al nostro fianco…” (…)
La provincia e le grandi piazze
Veniamo dalla provincia e non è detto che questo sia un gap o un male, anzi: io vivo a Torino, ma il resto della band arriva da Rivoli…“. (…) “Credo che in Italia sia molto importante credere e investire nella cultura: in Piemonte un po’ di lavoro si sia fatto. Nel nostro paese le piazze consolidate per fare spettacolo sono Bologna, Milano, Roma, Torino, Firenze. Non si può negarlo, ma in provincia c’è un cuore fortissimo: dopotutto, l’Italia è un paesone e la provincia rappresenta una parte fondamentale del territorio, per la grande voglia di mettersi insieme, guardando all’interesse della collettività“.
GUARDA QUI LE FOTO DELLA FINALE DEL SANREMO 2014
“..la scorsa estate abbiamo suonato in un piccolo comune della Calabria, tremila abitanti: bene, tanti centri che stavano attorno a quello stesso comune hanno pensato di mettersi insieme, di fare rete e realizzare un Festival. Il risultato è stato suonare di fronte a una piazza stracolma“.
La musica apre le porte
“La politica deve mirare a progetti a lungo termine: importante è costruire una cultura musicale, educare i giovani e non spendere subito i soldi che arrivano dalla Comunità Europea. Creo che la musica sia un linguaggio capace di costruire: lo si è detto a anche a Sanremo, è più facile distruggere che costruire. La musica ha un compito importante: quello di aprire le porte, mai chiuderle…“.
(foto LaPresse)
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