“Se avessi potuto fare un altro omaggio, oltre Dalla, avrei optato per Battisti: era un artista moderno, internazionale“. Una lunga chiacchierata con il nostro Matteo Brancaleoni, per lo speciale “Sanremo Cafe”, permette a Ron (vero veterano della 64esima edizione) di chiarire i motivi della sua partecipazione, dopo che – un anno fa – sembrava non volerne più sapere di questi palcoscenici: “Dipende da chi c’è dietro la macchina del Festival, Fazio ha sempre saputo circondarsi di persone competenti in fatto di musica, Mauro Pagani su tutti. Uno ‘no’ da questa commissione non mi avrebbe dato alcun fastidio…“.
L’abbiamo scritto più volte sulle nostre pagine social, “Un abbraccio unico” è stata certamente tra le 4-5 canzoni più intense di tutto il Sanremo 2014. Scartata in principio da un televoto ‘curioso’ e discutibile, ha lasciato il passo a “Sing in the rain”, brano folk probabilmente meno adatto alla platea del Festival.
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Il Festival 2014
“I giovani sono condannati a cantare ad orari impensabili. Personalmente, parlo da presidente di Area Sanremo (al fianco di Dargen D’Amico e Omar Pedrini, ndr.), vado fiero della scelta di Vadim che, secondo me – al di là delle critiche alla sua sciarpa – è un personaggio di valore. Bene anche Filippo Graziani e Rocco Hunt, un artista sincero…”
Damien Rice
“Mi è spiaciuto non incrociare Damien Rice: oltre un anno fa mi diede l’ok immediato per la cover della sua “Cannonball”, dopo aver rifiutato ipotesi provenienti da X-Factor UK. Gli è piaciuta molto la mia versione, “Palla di cannone”, lui non è un personaggio facile, evidentemente avevamo fatto un buon lavoro“.
“Un abbraccio unico”
“Tenevo molto alla canzone esclusa, di grande intensità. Credo sia anche venuta particolarmente bene, certamente rappresenta un brano nelle mie corde, è un peccato…“.
Dalla e Battisti
“Se non avessi fatto ‘Cara’ di Dalla, avrei optato per Lucio Battisti: ho sempre pensato a lui come un artista moderno, uno che ascoltava la musica di tutto il mondo, cantava come fosse un americano, sapeva essere internazionale. Se avessi potuto, magari, avrei interpretato a modo mio la sua Anche per te…” .
Il futuro della musica
“Intorno alla musica ci vorrebbero più persone in grado di difenderla. Non è possibile che sia solo Sanremo il palcoscenico per presentare e mostrare un tuo progetto alla massa. Non si può dare la colpa solo alle case discografiche, se non si attaccano ai talent show sono costrette a chiudere. Molti lo hanno già fatto. In giro ci sono ottimi interpreti , ma pochi veri autori. Sono certo che qualcosa cambierà presto, e in meglio…“.
(foto LaPresse)