Michael Bublé, concerto a Milano: “Se non fosse per l’Italia non sarei mai nato” [VIDEO]

Tirato a lucido, sorridente, a tratti guascone. Con quella faccia da bravo ragazzo può permettersi di tutto: Michael Bublé non ha deluso le attese ed è planato sul palco del Mediolanum Forum di Assago con la sicurezza e la passione di una popstar consumata. Il cantante canadese (che quest’estate ha fatto registrare dieci sold out alla “O2 Arena” di Londra e 5 sold out a quella di Dublino) è tornato nel vecchio continente per una serie di imperdibili concerti. Assago in festa, applausi scroscianti e, soprattutto, la voglia di stare vicini, uno a fianco all’altro, per sostenere l’uomo capace di riportare lo swing sui grandi palcoscenici internazionali

Prima le caldi note di Rhapsody in Blue di George Gershwin, poi Fever a segnare l’entrata in scena del protagonista. Michael Bublé è tornato: tra ieri e la ‘replica’ di questa sera, il Mediolanum Forum di Assago (periferia est di Milano) è terra di conquista per lo swinger canadese. Storicamente legato al nostro paese, anche per via delle sue origini, Michael non vedeva l’ora di ricominciare: “Sono molto entusiasta di tornare on the road e di esibirmi per i miei fans. E’ passato un pò di tempo ma adesso siamo riposati e pronti per fare una grande festa sul palco ogni sera“.

Piacevole (e altrettanto scaltra) la dedica sulle note del suo primo successo, “Home”. Michael dice: “Se non fosse per l’Italia non sarei mai nato. Uno show in cui la popstar canadese non si risparmia (24 pezzi in scaletta), che tocca il suo apice nella seconda parte: dopo quasi un’ora e mezzo, sulle note della celebre “Get Lucky” (Daft Punk, ndr.) passa in mezzo alla folla e arriva su una passerella dove, assieme al gruppo vocale dei Naturally 7, omaggia i Bee Gees con “To Love Somebody”.

AUDIO-INTERVISTA CON MICHAEL BUBLE’: CLICCA E ASCOLTA

Michael Bublé, lo diciamo chiaramente, va salvato e preservato. Perché? Ha buon gusto della storia, di chi ha fatto la storia della musica, dell’intrattenimento dei ‘bei tempi’. Conosce a memoria i suoi miti (definiamoli pure punti di riferimento), novello Dean Martin nei costanti ammiccamenti al pubblico, Bublé si fa portatore sano dello stile e dell’eleganza cara a The voice, Frank Sinatra. Canta anche bene, e non gusta, il suo “To Be Loved Tour” si annuncia come uno degli eventi più belli di questo lungo 2014.
Galeotto fu il backstage: in camerino il “nostro” Matteo Brancaleoni incontra Michael Bublè, con la popstar canadese che si lascia andare ad un “I love you, Fiore!“, dichiarazione indirizzata a Rosario Fiorello. Auguriamo a Matteo di far parte – un giorno – di un ipotetico Rat Pack all’italiana, con gli altri due a completare un perfetto trio swing in salsa moderna.

(foto by kikapress.com)