Da Vittorio De Sica a Pupi Avati, da Franco Zeffirelli a Quentin Tarantino, il quale ha inserito alcuni dei suoi brani nelle colonne sonore di “Inglorious Basterds” e “Django Unchained”. Il 2014 piange la scomparsa del Maestro Riz Ortolani, che segue la perdita – altrettanto significativa – di Claudio Abbado. Riziero era un vero genio nel campo della musica da film: autore di temi come quello de “Il Sorpasso”, è morto ieri sera a Roma, per le conseguenze di una bronchite.
Per il Maestro Riz Ortolani oltre 300 partiture, una favola di carriera costruita tra Italia e America: artisticamente nasce al Conservatorio di Pesaro, mentre a Roma lavorò, prima, come pianista e, poi, come arrangiatore in Rai. E’ stato anche direttore d’orchestra a Hollywood. Aveva 87 anni, oltre ai registi già citati in apertura, va citato pure il sommo Pupi Avati, del quale Ortolani curò gran parte delle produzioni.
E’ morto Riz Ortolani: una carriera da Zeffirelli a Tarantino
Se n’è andato in silenzio, ieri, sera, come come un overture che si ferma di botto. Quando il rumore è provocato dal silenzio assordante. Riz Ortolani è stato uno dei grandi protagonisti della musica da film: le sue condizioni si erano aggravate nel pomeriggio di ieri, per il peggioramento di una bronchite. Avrebbe festeggiato tra pochi giorni il 50° Anniversario di matrimonio con l’amata moglie Katyna Ranieri. Lascia due figli, Rizia ed Enrico. I funerali si terranno sabato 25 gennaio alle 15 nella Chiesa degli Artisti (Basilica di Santa Maria in Monte Santo) in Piazza del Popolo a Roma.
Nella sua lunga e prestigiosa carriera, Riz Ortolani ha vinto un Grammy Award nel 1964 come Best Instrumental Theme per “More” (tema del film “Mondo Cane”) e un Golden Globe come migliore canzone in un film nel 1965 per “Forget Domani”. Come detto, tra le sue colonne sonore più celebri, realizzate per il cinema, vale certamente la pena ricordare, oltre a “Il Sorpasso”, “Danza macabra”, “Africa addio”, “Addio zio Tom”, “Fratello sole sorella luna” (brani cantati da Claudio Baglioni). In tutto, fanno poco più di 300 partiture: il nostro personale omaggio è un ideale trionfo di trombe e violini, una festa senza lacrime, ma col sorriso di chi è stato orgoglioso di annoverare tra le sue fila un vero Maestro.
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