Una serata speciale. Musica e parole, teatralità e passione. Con giochi di luce e simpatici siparietti sul palco a fare da contorno. Max Gazzè vince ancora: con lui tutto il pubblico dell’Auditorium Parco della Musica di Roma. Terza delle quattro serate previste, un nuovo sold out per l’artista romano, sempre più sulla cresta dell’onda. Brani che vanno giù come sci su una pista innevata o braccia forti che aggrediscono il mare: da “Una musica può fare” a “Il solito sesso”, da “Buon compleanno” a “La favola di Adamo ed Eva”, fino alle sanremesi “Sotto casa” e “I tuoi maledettissimi impegni”. Molti pezzi di bravura e tanta semplicità per un concerto fatto di qualità e quantità…
La musica è suonare e giocare, insieme. Del resto, in Francia, Germania e Inghilterra i verbi “to play”, “spielen” e “jouer” si traduce in questo duplice modo. Suono, quindi gioco. Vale anche il contrario per Max Gazzè: uno spettacolo di rara fattura, dove la sua abilità resta ancora quella di toccare punti molto alti (“Atto di forza” è uno struggente spaccato sul tema della violenza sulle donne), comparando performance del genere a momenti meno impegnati, quasi cialtroneschi, fortemente ridanciani. Qui appare perfettamente a tema un grosso individuo mascherato da Mr. Incredible che balla tra il pubblico sulle note di un valzer-liscio improvvisato da Max e i suoi (bravissimi) musicisti.
Cime tempestose (e l’accezione è positiva, attenzione) quando i protagonisti del palcoscenico decidono di sfidarsi a colpi di “assolo”: il riccioluto bassista si diverte e prende di mira il suo fidato batterista, ai fiati l’ottimo Dedo che fa il verso agli uccellini, meravigliando con il suo coro “Ed è subito sera…”.
Stupore e meraviglia per il quartetto d’archi Euphorìa: quattro ragazze davvero speciali. Ecco, poi, quello che Gazzè definisce “Ministro della chitarra”, giù per terra, a suonare lo strumento come fosse una consumata rockstar: applausi. Per lui, come per il sempreverde Clemente Ferrari: piano, tastiera, fisarmonica. Questa è tutta gente che la musica la sa (fare), che non si prende troppo sul serio e che è sempre capace di dar vita a spettacoli originali. All’Auditorium Parco della Musica va in scena qualcosa di diverso rispetto al Rock In Roma 2013, ma Max Gazzè non delude mai. Una musica può fare, soprattutto è la sua musica che può fare. Bene.
(foto by kikapress.com)
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