Un altro Capodanno è arrivato e subito è volato via. Sotto il cielo di Roma è stata la grande musica italiana a tenere compagnia a una folla smisurata, per entusiasmo e dimensioni. Un oceano di teste al Circo Massimo, distese infinite di cappotti e la gioia per sentire le canzoni dei propri beniamini: tutti contenti, merito delle scelte trasversali di un’organizzazione che ha ottenuto il sì di Malika Ayane, Daniele Silvestri, Niccolò Fabi, Nina Zilli e la reggae band Radici nel Cemento. Serata abilmente condotta da Gioia Marzocchi, con il sindaco Ignazio Marino in gran spolvero (sotto il palco balla e canticchia, una volta tanto si può)…
Capodanno al Circo Massimo, la scaletta
La notte di Roma. La grande notte. Il Capodanno al Circo Massimo è una festa in concerto, oppure un concerto vestito a festa. Fate voi. Da queste parti ci si diverte, la musica è buona, l’atmosfera ancora meglio. Si parte presto con la band Radici nel Cemento, il pubblico inizia saltare e a scaldarsi. E’ un crescendo, l’arrivo di Nina Zilli sul palcoscenico piace, eccome, e ogni canzone viene fatta in coro con buona parte della gente accorsa: “L’amore è femmina”, “Per sempre”, “50mila”, “L’uomo che amava le donne”, “L’amore verrà”, “Se bruciasse la città” (cover).
Una buon idea, ricomincio da qui…
Boato del pubblico quando è Niccolò Fabi a calcare il palco del Circo Massimo. Brani ancora più vivi nella loro versione live, segnaliamo in particolare “Lasciarsi un giorno a Roma”, “Il negozio di antiquariato”, “Costruire”, “Una buona idea” (senza dubbio la miglior canzone del 2012), “Vento d’estate” e “Capelli”. Più tardi tornerà per duettare con l’amico Daniele Silvestri. In mezzo un po’ di bagordi per la mezzanotte e l’avvento del nuovo anno, è Malika la protagonista del cuore del concerto: “E se poi”, “Cosa hai messo nel caffè”, “Satisfy my soul”, “La prima cosa bella”, “Come foglie”, “Ricomincio da qui”…
In abito rosso e col caschetto biondo. Malika canta anche bene (e sorride altrettanto bene). Che volete di più? Arriva, poi, Daniele Silvestri: si sa quando inizia e non quando finisce. In pratica il suo è un concerto dentro il concerto, considerata la lunga serie di note donata alla gente del Circo Massimo. Roma canta con lui, si gasa con la notissima Salirò, poi ecco “Il mio nemico”, “La paranza”, “Gino e l’alfetta”, “Testardo”, “A bocca chiusa”, “Cohiba”. Atteso il duetto con Niccolò Fabi su “Sornione”, il pubblico è servito. A due passi dal palco lo vedi, ecco Marino (…). Il Sindaco balla e canta, mostrando un’ottima conoscenza del repertorio silvestriano. Non ci resta che chiosare con il più classico “Cin Cin”.
(foto by Velvet Music)
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