Nella splendida cornice di… No, questa formula non funziona. E difficile è trovare quella giusta. Venerdì 15 novembre, interno sera: sono le 22.30 e sta per cominciare un lungo concerto, non si sa dove ci porterà. Il palcoscenico dell’Angelo Mai è un prato di libertà dove tanti Fiori sono pronti a sbocciare. Fiori Rari, ovviamente. Questo è il binomio che Roberto Angelini (LEGGI L’INTERVISTA) ha scelto per portare avanti un progetto, un collettivo dove promuovere e produrre musica di qualità, un insieme di suoni liberi, capaci di trovare nella dimensione live la loro collocazione ideale. E, così, l’evento di Bob può anche partire, la folla c’è e poco importa che manchi l’orchestra…
MARGHERITA VICARIO & LUCA CAROCCI
L’atmosfera dell’Angelo Mai si scalda lentamente, come un buon sugo che sposa il fuoco a fiamma bassa. Luci soffuse, parecchia meraviglia per l’ottimo duo Luca Carocci-Margherita Vicario, lui pregevole guitar-singer con qualcosa di De Gregori (poi ti accorgi che è ben altra cosa: menomale, siamo stanchi dei cloni) e lei giovanissima portatrice sana di un personale teatro canzone (di gaberiana memoria).
Qualcuno, più tardi definirà questo evento come “Angelini-Day”, infatti è Roberto quello più acclamato: sul palco, al suo fianco, il primo iPadder della storia italiana, quel Pier Cortese spesso sottovalutato. E’ il momento di Discoverland, tra Paolo Conte (bellissima la loro “Vieni via con me”) e Ivan Graziani (“Monnalisa”).
Tra i Fiori Rari segnaliamo i virtuosismi coinvolgenti di Stefano Scarfone (“mi ha insegnato a suonare la chitarra”, dice Angelini). Da solo occupa la scena, le mani sullo strumento attendono una multa per eccesso di velocità: simbolico il gesto finale con le corde appoggiate sulle gambe, quasi a raffreddarle e a fermare un tempo che sembrava infinito. Chapeau.
La coda della serata è riservata a Zoro, al secolo Diego Bianchi, quel qualcuno che citavamo poche righe più su. La band si chiama Trinità, un ensemble noto negli ambienti capitolini. Lui chiarisce subito: “siamo noiosi, noi lo ammettiamo rispetto agli altri che hanno suonato questa sera”, si accomoda alle percussioni e comincia a battere. Batte le mani il pubblico dell’Angelo Mai, per i Fiori Rari la missione è compiuta. Alè.
ROBERTO “BOB” ANGELINI & PIER CORTESE
ZORO E I TRINITA’
(foto by facebook)
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