Tutto in un abbraccio. Tocca citare una canzone di dieci anni fa per recensire la seconda puntata di X-Factor 7. Le Audizioni sono giunte al termine e l’abbraccio tra genitori e figli è stato il vero trait d’union della serata appena trascorsa. “Father and son”, Cat Stevens: canta Luca D’Arbenzio, 17enne irpino, i giudici approvano e la festa nel backstage è un salto in braccio al papà. Miele, tanto. Istinto, tantissimo. L’evento targato Sky arriva a Napoli e Genova, città di mare e del bel canto: ancora una volta sono pochi i veri talenti a esprimersi sul palco, ma quei pochi ci sono e si fanno notare. Due, tre volte abbiamo visto la luce, anche noi. Proprio come Morgan che, rivolgendosi a un novello Ivan Graziani, sentenzia: “Il gusto si impone“, citando Nietzsche…
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La luce (di Reggio Emilia)
Ai Boot Camp di giovedì prossimo ne entreranno cento, ma andranno avanti solo in 24. Partiamo da Violetta Zironi, 18enne emiliana. Arriva sul palco di Napoli con una stampella e un ukulele. E’ lei il talento più “incuriosente” della seconda puntata di X-Factor 7. Morgan “ha visto la luce”, d’accordo con lui gli altri tre compagni di viaggio (e di banco): Mika, Elio e Simona Ventura. “Shortnin’ Bread”, standard del Great American Songbook: Violetta è una brava, è già in cima alle nostre preferenze, al pari di Valentina, provinata nel corso della prima puntata.
Dall’inetto al filosofo
Arriva in teatro in macchina (con un paraurti fracassato). Lui è il romano Gabriele Morini, cantautore “tragicomico” di 34 anni: canta la sua “Inetto” e ringrazia Elio per avergli accordato la chitarra (!). Il pugliese Gaetano Nicoletti ha una voce lamentosa rock, tra Vasco e Ligabue: studente di filosofia con le sembianze di Venditti anni ’70. La Ventura lo fulmina dopo una sua infelice battuta sulla musica dei Modà. Ma va avanti. Per ora…
I giudici ballano sul banco!
Stupiscono in positivo gli Ape Escape, terzetto nocerino che azzarda “Madness” dei Muse: standing ovation e passaggio al turno successivo. C’è chi, come Valentina Livi, 17enne pesarese, canta Elisa, evitando di imitarla. Molto bene, secondo noi. Ma il gran finale – come preannunciato ieri in mattina sul nostro magazine, è Monica Sannino, italo-rumena che, con “Sex Machine” e James Brown, scatena una danza dei giudici: salgono in cattedra, letteralmente. Adesso i Boot Camp.
(screenshot by sky)