Michael Jackson, sentenza: non colpevole della morte chi organizzava i concerti

Ci sono storie che non finiscono mai, persone (e artisti) destinati a non riposare completamente in pace. Quest’occasione lascia ben sperare: forse d’ora in poi la memoria di Michael Jackson potrà essere lasciata solo ai suoi fan. Un tribunale di Los Angeles ha deciso che l’AEG Live, agenzia che organizzò il suo ultimo tour, non è colpevole di negligenza nella morte del Re del Pop.

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Adesso l’appello

Il caso non è chiuso: gli avvocati della famiglia di Michael Jackson hanno intenzione di ricorrere in appello, non finisce qui. Dopo mesi di audizioni e una lunga camera di consiglio, il tribunale popolare della Corte Superiore della contea di Los Angeles ha stabilito “che l’AEG Live non trascurò la salute di Michael Jackson prima della sua morte” avvenuta nel 2009 per un’overdose di Propofol, potente anestetico.

Una guerra che inizia nel 2010

Molto più chiara adesso anche la posizione di Conrad Murray, il medico condannato per l’omicidio del cantante: il dottore era competente per poter curare l’artista. Secondo lui, il Jacko sarebbe stato in grado – diversamente a quanto asserivano i congiunti dell’artista – di svolgere il proprio lavoro. E’ ancora “guerra” tra l’AEG e la famiglia di Jackson: l’agenzia era stata citata in giudizio nel 2010 da Katherine Jackson (madre del Jacko), oltre che dai tre figli del Re del Pop, i quali avevano chiesto centinaia di milioni di dollari in danni e interessi.

Insomma, l’AEG Live non è responsabile della morte di Michael Jackson: la famiglia perde la causa e alla stessa non viene concesso quanto richiesto in precedenza, ovvero 85 milioni di dollari da accordare a ciascun figlio del cantante e altri 35 milioni alla madre, più 1,5 miliardi di dollari in perdite economiche. Ricordiamo che l’AEG è la società organizzatrice della residency di “This is it”: era stata chiamata sul banco degli imputati dalla famiglia di Jackson, deceduto mentre preparava il suo ritorno sulle scene (era il giugno del 2009).

(foto by kikapress.com)