La prima è andata. La valigia pesava, perché il viaggio è solo all’inizio e così, in quello che forse non era il giorno dei giorni, i fan di Luciano Ligabue si sono ritrovati in 12 mila per dare un colpo all’anima, urlando contro il cielo. Arena di Verona sold out, entusiasmo alle stelle: le stesse stelle che sono specchio e fonte d’ispirazione per una serata magica, che parte con la struggente “Il giorno di dolore che uno ha” e abbassa il sipario sulle note dell’ultima “Il sale della terra”. Con il Liga anche l’Orchestra Sinfonica (in testa il M° Marco Sabiu), fuori solo per la chiusura del concerto, quando sul maxi schermo si sono mescolate frasi di Henry Kissinger (“Il potere è l’afrodisiaco supremo“) e Jimi Hendrix (“Quando il potere dell’amore avrà superato l’amore per il potere, si avrà la pace“)
“IL SALE DELLA TERRA” – GUARDA IL VIDEOCLIP UFFICIALE
Il sale dell’Arena
Vibranti emozioni, una serata dolce, romantica, con Ligabue al centro della scena, spesso immobile, mani in tasca e sguardo fisso in un luogo, in una direzione. Arena di Verona piena come un uovo: da queste parti non è chiaro se il meglio debba ancora venire. Tutti cantano e sperano che il top sia già davanti a loro occhi. Il primo di sei concerti (da oggi al 23 settembre) che precedono l’uscita dell’ultimo album (uscirà il 26 novembre). Un pensiero alla società dell’oggi, alle condizioni in cui versa un paese che ha annoverato grandi nomi, alcuni dei quali scorrono sul maxi-schermo, durante “Buonanotte all’Italia”, da Margherita Hack a Lucio Dalla, da Little Tony a Vincenzo Cerami, da Mennea a Borgonovo, a Enzo Jannacci…
Tra omaggi ed evergreen
L’abbiamo detto. Struggente la partenza de “Il giorno di dolore che uno ha”, con il Liga che sembra più giovane col nuovo look, che trattiene a fatica la commozione, mentre canta a cappella sostenuto da un coro scatenato. Brani di oggi e di ieri, spaccati di una carriera che, mano a mano, ha costruito un solido palazzo di successi. Evergreen come “Una vita da mediano”, il rock delle origini (sapientemente dosato in scaletta), chicche deliziose come “Taca banda” e quell’omaggio da pelle d’oca (“Caro il mio Francesco”) con Guccini nel cuore. L’epilogo è racchiuso in quel verso: “Siamo quel tappeto steso sulla spazzatura, siamo la Montblanc con cui ti faccio fuori, siamo la risata dentro il tunnel degli orrori…“.
Scaletta Ligabue Arena di Verona 16 settembre 2013:
Il Giorno di Dolore Che Uno Ha
Il Peso della Valigia
Leggero
Atto di Fede
Una Vita da Mediano
Quando Canterai la Tua Canzone
Il Giorno dei Giorni
Ci Sei Sempre Stata
Un Colpo all’Anima
Happy Hour
Caro il Mio Francesco
Questa E’ la mia Vita
A Che Ora E’ la Fine del Mondo?
L’Odore del Sesso
Vivo Morto o X
Urlando Contro il Cielo
Buonanotte all’Italia
Piccola Stella Senza Cielo
Sulla mia Strada
Tra Palco e Realtà
Taca Banda
Ora e Allora
Il Meglio Deve Ancora Venire
Il Sale della Terra
(foto by kikapress.com)
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