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Vajont, 50° Anniversario: Concerto della Memoria con Remo Anzovino

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Anni fa un film per la tv, intenso, fotografia grigia e dolorosa di una tragedia senza precedenti. C’erano Laura Morante e Leo Gullotta tra gli interpreti di quella pellicola: quello che fu un momento cruciale della storia del nostro paese diventa oggi occasione per tenere viva la memoria, a 50 anni di distanza dal dramma del Vajont. Un “Concerto della memoria“, domenica 15 settembre, con protagonista Remo Anzovino, eccelso compositore che, su questa ferita della sua terra, ha composto “9 ottobre 1963 (Suite for Vajont)“, suite per pianoforte e coro virile che chiude il suo quarto e ultimo album “Viaggiatore Immobile” (Egea Music).

In occasione del cinquantenario del più grande “disastro evitabile” nella storia della nostra Repubblica, la diga del Vajont si fa teatro di musica con il concerto del pianista friulano Remo Anzovino. Dal luogo del disastro, per non dimenticare, per evitare che fatti del genere possano verificarsi in futuro. Dalla diga del Vajont, Erto e Casso (PN) un grande evento (ingresso gratuito), inserito nelle celebrazioni per il cinquantenario del disastro. Dice il compositore: “La musica può, a volte, aiutare la memoria. Cinquanta anni dalla notte del Vajont sono tanti per chi vuole si dimentichi. Sono niente per chi vuol sapere perché…“. Un’opera, la sua, toccante ed evocativa, un successo di critica e pubblico (al 1° posto della classifica jazz di iTunes) che l’artista sta portando in tournée nei principali teatri italiani.

Per la speciale occasione, il pianista friulano si è avvalso di uno dei maggiori ensemble maschili del mondo: 42 voci del Coro Polifonico di Ruda diretto da Fabiana Noro, oltre a tre musicisti che rappresentano tre mondi musicali distinti, la musica classica contemporanea, il pop e il jazz rock. Questi rispondono al nome di: Vincenzo Vasi al theremin, glockenspiel, basso, campionatore e voce, Alberto Milani alla chitarra elettrica e Marco Anzovino alle percussioni e chitarre acustiche. Dalla diga del Vajont anche il Quintetto d’Archi “Edodea” (Muse, Elisa, Vinicio Capossela e Mauro Pagani), a impreziosire le emozioni del presente poggiate sulle corde della memoria.

(foto by goigest)

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