Lady Gaga è qui. Siamo arrivati al 19 agosto, il giorno in cui il video di “APPLAUSE” viene ufficialmente fatto conoscere al mondo. Gli stessi fan non stavano più nella pelle: dall’Italia era già partita un’interessante iniziativa social, con un “Twitter Attack” in cui, a partire dalle ore 14 (e per l’intera giornata), tutti hanno deciso di impegnarsi per far arrivare tra i Trending Topic italiani #APPLAUSEfromITALY, ovviamente taggando @ladygaga.
Good morning, Applause…
Iniziativa in contemporanea con la messa in onda del celebre programma americano “Good Morning America” dove “APPLAUSE” è stato presentano in anteprima mondiale. Little Monsters italiani a rapporto, dunque: “ARTPOP” prende forma e tutti i sostenitori di Lady Gaga ci tengono ad accompagnare Lady Gaga in questa nuova emozionante avventura.
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Stay Artpop!
Caricato poco fa sul canale Vevo di Lady Gaga: alzi la mano chi non trova estremamente sexy e comunicativa Miss Germanotta. Tanta attesa, tanto rumore, ma non per nulla: “APPLAUSE” è un piccolo colpo di genio, perché reca il prefisso “APP”, a significare la forza tecnologica di tutto l’album “ARTPOP”. Gaga mostra un esempio di pop moderno, forse superiore a quello delle sue colleghe (o sfidanti) Taylor Swift e Katy Perry. Qui tutto è eccessivo, onirico, a tratti incomprensibile: smette di essere pop(ular) quando comunica l’esasperazione, l’io del personaggio che sfonda le porte della rappresentazione.
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Reggiseno sui generis
Ci sono tutti quei simbolismi cari alla Lady: cigni neri con il suo viso, un cappello gigante dal quale lei stessa esce fuori e un trionfo di colori, accompagnati ai vari stati d’animo e movimenti della cantante. Il bianco e il nero, caos e ballo collettivo, con seni coperti da due candide conchiglie, oppure – durante la danza dal sapore gotico – da due mani a mo’ di reggipetto. Farebbe furore qualora entrasse in commercio.
Pop ballabile, violento, convinto
Lady Gaga questa volta si diverte a mostrarsi una, nessuna e centomila: diversi ruoli per lei, look che muta con estrema rapidità, dal capello lungo biondo a quello corto (alla “Telephone”). E’ pop ballabile, “violento”, sulla falsariga di Madonna (punto di riferimento dichiarato della giovane cantante americana), con un testo tutt’altro che leggero e banale: “Give me that thing that I love, put your hands up make ‘em touch, APPLAUSE…“, oppure “My bones hurt from all the shows, but I don’t feel the pain cuz I’m a pro I…“. L’artista che sta sul palcoscenico, amante e schiava dell’applauso, che dà tutto al suo pubblico e che non sente la stanchezza, mai…
Il video rende l’idea, che dite?
(screenshot by VEVO)
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