Non è il più classico tormentone, ma poco ci manca. Antonio Maggio, che oggi compie gli anni (auguri) ri-torna alla grande, perché la sua “Anche il tempo può aspettare” è davvero una canzone ben fatta, semplice, diretta, leggera. Estiva. Adatta alla bella stagione, dalla vena scanzonata, capace di fotografare il quotidiano. Molteplici le immagini che scorrono via, in questo sapiente montaggio. Il brano, com’è noto, gioca sulle ore, sul tempo: il protagonista è bravo a cogliere gli aspetti e le abitudini dell’italiano medio, con una punta di nostalgia: “ore con mio nonno alla campagna, ore quando fai il maiale, ore da record mondiale…”
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Sarebbe bello se il tempo fosse combattuto, sconfitto, vero? Avere più tempo, raddoppiare, moltiplicare le ore. Un po’ reggae, un po’ pop, piacevole il sound di Antonio Maggio che con “Anche il tempo può aspettare” fa centro. Una punta del miglior Neffa in questo racconto musicale, ma spiccano l’originalità e la brillantezza del trionfatore dell’ultimo Sanremo Giovani. Il videoclip, girato ad Urbino dall’ottimo Gianluca Calu Montesano, ripercorre una carrellata di istantanee di vita che si vorrebbe durassero molto più di quanto non succeda nella realtà.
Buon compleanno, Antonio
Non manca, nel filmato, la classica bellona del paese, al cui cospetto Antonio resta stordito e crolla all’indietro (“ore con la moglie del fornaio…“). Anche qui il desiderio di gustare la bellezza del presente, senza perdere di vista ogni attimo della propria giornata. C’è un tempo per il ricordo e l’omaggio (“Ore che la radio suona Lucio“) e un tempo per amori e rassegnazione (“Ore a far l’amore e a consumarsi, per lasciarsi e poi dimenticarsi“). E, come in “Mi servirebbe sapere” era stato il gesto delle mani contro le guance a dare un tocco di colore, qui si nota Antonio fare il verso della chitarra, sequenza condita dalla presenza d’una sei corde in miniatura. Bravo, e buon compleanno!
(screenshot by VEVO)
