Quand’era poco più che un ragazzino, ma con la musica già nel cuore e fra le dita, Francesco Sàrcina se ne andava in giro a far ascoltare la cassette a chi se ne intendeva. Sperando in un ingaggio, in una proposta, in un “sì”. Tutte cose che poi sono arrivate, anzi: il successo è forse stato più grande di quanto lui stesso potesse aspettarsi. Dieci anni di Vibrazioni, dischi, concerti. Palcoscenici e riflettori. Poi, un sipario sospeso a mezz’aria. La consapevolezza che “tutto ormai era scontato, dovuto”, spiega Francesco. E la voglia di ricominciare daccapo, in un certo senso di ritrovare suoi diciott’anni e “quella fame che mi faceva stare in giro tutto il giorno a rompere le scatole alla gente con le mie cassette”.
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Sarcina è tornato indietro, “agli inizi”, con tutta la modestia possibile. E un coraggio che non può passare inosservato: “Ho ricominciato da zero. Voglio riconquistarmi il pubblico gradualmente. Voglio conquistare le persone una per una”. Ci sta riuscendo: il suo primo singolo da solista, Tutta la notte, si sente negli abitacoli delle auto in viaggio verso mete vacanziere, si spalma sulle spiagge, corre da una discoteca all’altra. Piace. E’ un tormentone, una canzone estiva e Sàrcina lo dice chiaramente. Anzi, ha deciso di dargli altro gas realizzando un remix con Guè Pequeno: accoppiata inedita? Sì. E funziona proprio per questo.
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Com’è nata l’idea?
Conosco Guè da tempo. Mi ha mandato un messaggio di apprezzamento per il mio singolo, l’ho ringraziato e ne sono stato felice. Una cosa bella, che mi ha fatto riflettere. Poi mi ha contattato anche Don Joe, proponendomi un remix. Ho risposto che ne sarei stato onorato, naturalmente: conosco il suo stile e mi piace molto. Una notte Guè è venuto nel mio locale a Milano, portando la sua rappata… E’ stata una notte terribile, fantastica. Indimenticabile.
… E il resto è venuto da sé.
Esatto. Non mi pongo mai dei limiti, non ho barriere dinanzi alla contaminazione di generi. Mi diverte l’idea di stravolgere la mia vita e le mie canzoni. E credo che questo remix sia venuto davvero molto bene. Con suoni belli.
Dici che ti diverte l’idea di stravolgere le tue canzoni: di solito, invece, c’è una certa gelosia…
Direi possessività, più che gelosia. E’ vero, in passato l’ho provata anche io. Ma adesso ho 36 anni suonati, di cui 20 passati a fare musica e a fare avanti e indietro per questo nostro Paese; ho imparato tanto. Ho capito.
Tutta la notte piace e ti sta dando soddisfazioni. Qualche detrattore, però, non manca.
Sì, c’è chi si ‘lamenta’ perché lo considera un brano sfacciato e non trova la poesia che ha sempre caratterizzato le mie canzoni. La cosa mi fa sorridere, prima di tutto perché – soprattutto di questi tempi – in vacanza la gente ha voglia di divertirsi. Stare leggera, rilassarsi. E poi perché in passato sono stato anche più sfacciato. Ancora, è un tormentone estivo, più chiaro di così… In troppi vogliono passare per poeti quando di poetico hanno e fanno ben poco; siamo in estate e io canto che ho voglia di passare tutta la notte a fare l’amore (ride, ndr)!
Quando uscirà il disco?
All’inizio del prossimo anno, credo verso febbraio. Voglio prendermela con calma, mi sembrava anche poco etico e morale ricominciare da zero e far uscire il disco a settembre. Troppo presto. A settembre, piuttosto, uscirà un altro singolo. E progetto di fare un mini tour nei piccoli club, magari solo dieci date in tutta Italia… In contesti raccolti che permettano di avere un contatto diretto con il pubblico, di presentare il disco da vivo, di raccontare. Mi sento super propositivo, forse anche perché so dove sto andando e cosa farò.
Nel frattempo ti scateni anche su Facebook…
Sì, mi sono imposto. Oggi come oggi c’è una visione diversa della comunicazione, è cambiato anche l’interesse del popolo spostandosi su altre cose che riguardano più da vicino la sfera personale. Di conseguenza, l’artista è diventato più “umano”, più vicino. Un fenomeno che condivido e alimento io stesso.
Francesco, sarà una mia sensazione ma mi sembri diverso rispetto a qualche tempo fa. E’ come se fossi più libero…
Sicuramente sono più leggero. Quando sei responsabile anche di altre persone diventa faticoso e certe volte anche un po’ pesante far contenti tutti. Io impiegavo le mie energie per convincere gli altri a fare qualcosa e, in situazioni simili, a volte ci si sente stanchi in partenza. Adesso uso le mie energie per fare le cose. Direttamente. Tutto è più veloce, mi assumo le mie responsabilità e vado avanti.
Ma con Le Vibrazioni non c’è stata una rottura.
No, non è una rottura ma una pausa. Una pausa che ho voluto per la stanchezza di cui ti dicevo prima. E’ un periodo in cui ognuno farà quel che vuole. Per il resto, un disco con Le Vibrazioni è un’idea che non mi dispiace, anzi. Ma non dipende solo da me. Dipende anche da come saranno gli altri.
Hai intrapreso una sfida bella, ma non facile: non hai nemmeno un po’ di paura?
No, perché non ho nulla da perdere ma solo da guadagnarci. Sono nel pieno di un cambiamento, di una crescita. Ci metto la faccia e ricominciare mi dà tanta energia. E poi ho al mio fianco belle persone, una famiglia che crede in me e nella… missione (ride, ndr)!
Qual è la missione?
Portare allegria, felicità. Condivisione, prima di tutto.
Il tuo locale a Milano è un punto di riferimento per molta gente, artisti e non.
… E’ il mio salotto, la mia casa. Vengono tanti artisti, tanti amici. Anche tanta gente che non conosco. Lì siamo tutti uguali. E ci divertiamo.
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