Non sarebbe un errore definirlo “show democratico“. Sapete perché? Per il semplice fatto che anche restando a 30 o 40 metri dal palco si gode alla perfezione tutto il suo clamoroso effetto scenografico. E’ sempre stato così per i Pink Floyd, quelli che hanno fatto la storia, quelli che potevi anche solo osservare (e non sentire) per rimanere estasiato. Grazie a Roger Waters, Padova è tra le capitali mondiali del rock: allo stadio Euganeo l’altra sera si sono emozionati, hanno gioito, spellandosi le mani…
Si chiama “The Wall“, è stato bello esserci. Vedere i muri crollare, una volta ancora. Per Waters un trionfale ritorno in Europa, un capolavoro sonoro e visivo The Wall: forse il prossimo 21 settembre (a Parigi) sarà l’ultima volta per questo spettacolo. Per adesso, “accontentiamoci” del presente. Il co-fondatore e principale autore dei Pink Floyd, il profeta dell’abbattimento dei muri, interpreta perfettamente il messaggio delle canzoni. Addirittura si spinge a parlare in italiano, quando dedica il concerto alle vittime dei terrorismi di Stato…
LA SCALETTA
Si replica il 28 luglio a Roma, Stadio Olimpico: Padova è la prova generale, prima della bolgia capitolina. Molto più di una prova generale, quasi 50 mila anime appassionate. La lista è lunga e colma di brani di grande impatto, “Mother”, “Another Brick in The Wall”, “Hey you“, “Run like hell” e l’intramontabile inno “Comfortably Numb”. La caduta dei mattoni, nel finale, fa capire che questo gigantesco show non avrebbe potuto essere realizzato 40 anni fa: come ha detto lo stesso Roger, “non avremmo potuto riempire lo spazio in un modo che risultasse emozionalmente, musicalmente e teatralmente soddisfacente. La tecnologia è cambiata. Adesso possiamo…“.
Un palco alto 24 metri e largo 54!
80 tir hanno trasportato il materiale, per costruire un muro lungo 160 metri e altro 12, con mille mattoni bianchi su cui dirigere gli effetti di 19 proiettori. Un palco nero, alto 24 metri e largo 54: non è stato montato con le gru, ma con un sistema a pistoni, per questioni di sicurezza. Un anemometro registra la velocità del vento: se questo soffia troppo forte, scatta un sistema che stacca tutti i teli, in automatico. Si annulla, così, l’effetto vela.
Chi è Roger Waters
192 spettacoli in tutto il mondo per “The Wall”. Più di 3,3 milioni di fan: ogni volta che Roger Waters arriva in una nuova città, fa uscire tutti dallo stadio, si chiude e prova. A Venezia è stato un “fantasma”, ospite in una casa privata, non in un albergo. Un personaggio particolare, per usare un eufemismo: l’ex Pink Floyd ha dovuto anche difendersi dalle accuse di antisemitismo, a causa di un pallone a forma di maiale (fatto volteggiare in aria durante uno show in Belgio) che associava la Stella di David a vari simboli religiosi e commerciali.
Il suo “The Wall” non è più un album, è un concetto, più che un concerto: un’opera rock monumentale. Con impressa una data di scadenza.
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