Qualcuno sui social ha scritto così per descrivere il concerto di ieri sera: “Chitarre che cantano, voce che svisa, bolletta elettrica salatissima…“. Neil Young è stato tutto e il contrario di tutto, un rock che confonde, perché vintage e incredibilmente moderno, perfettamente a metà tra gli altri due mostri sacri di questo “Rock In Roma 2013“, Iggy Pop e Bruce Springsteen. Gli anni passano, ma l’anima rimane sempre quella, voce e chitarra e un sentimento che scatena le emozioni del pubblico di Capannelle. Gli anni passano e Neil non rinuncia a tornare sul luogo “del delitto”: la mente va ai tempi della storica performance degli anni ’80, quando nell’Ippodromo di via Appia arrivarono circa 50 mila fans. Oggi come allora, la storia si ripete…
Era il 12 settembre del 1982 e l’Italia era reduce da una clamorosa vittoria ai Mondiali di calcio in Spagna. Per le strade entusiasmo, rock, voglia di stare insieme e tanto ottimismo per il futuro. Elementi lontani dall’oggi. Ma torniamo al concerto di ieri: Neil, a un passo dai 68 anni, mostra un fisico piegato dagli acciacchi e una voce meno brillante dei primissimi anni ’80, ma appare volitivo e generoso nei riguardi del pubblico. Si lancia in pezzi come “Love and only love” e “Powderfinger” ed è preceduto dall’apertura di Devendra Banhart. Con lui, sul palcoscenico, gli immancabili Crazy Horse: Frank “Poncho” Sampedro, Billy Talbot e Ralph Molina…
In rapida successione: “Red Sun”, legata al celebre “Silver & Gold”, poi “Heart of Gold“, trascinante e trainante singolo di “Harvest”, senza dimenticare il country di “Human Highway”. Il cowboy canadese dimostra di accogliere nella sua musica disparate contaminazioni, c’è rock, c’è country, ma anche punk e grunge. Sul palco del “Rock In Roma” trovano spazio pure i pezzi del suo ultimo, “Psychedelic Pill“, doppio album con brani lunghi e suoni dirompenti, vere e proprie cavalcate rock (cosa potevate aspettarvi da un cowboy?). Alla fine è un concerto meraviglioso, con Neil che ha pensato di regalare al pubblico romano questo bellissimo inedito: “Singer without a song“.
(foto by kikapress.com)
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