Pantalone blu elettrico, giacca giallorossa e un sorriso contagioso. A Torino Jovanotti porta a termine la sua missione, gasare migliaia di fan, infilando idee tra le note. Le cronache lo definiscono un rapper, forse perché proprio la BBC qualche mese fa l’aveva apostrofato quale “primo rapper della storia italiana“. Lo Stadio Olimpico è una bolgia infernale, con oltre 40 mila persone pronte ad alzare le mani verso il cielo e cantare tutta la musica di Lorenzo. Il magnifico, reduce dalle disavventure di Padova (temporale e concerto terminato alle 2 del mattino), deve fare i conti con ancora una volta con il maltempo: strumenti stesi al sole poche ore prima dello start…
Spente le polemiche seguite al concerto di Padova, è l’acquazzone italiano che non abbandona il BackUp Tour: ma Jovanotti è sempre lì, al centro del palcoscenico, insieme con la sua “gente della notte”. Che non vedeva l’ora di vederlo, tanto da entrare allo stadio già verso le 4 del pomeriggio. Lorenzo si diverte e nell’attesa, quasi per esorcizzare il nemico Giove Pluvio, posta sulla sua pagina Facebook una serie di fotografie: strumenti stesi al sole, dopo la pioggia abbondante della sera prima.
LO SHOW
“Ciao mamma, guarda quanto mi diverto… A Torino“: ha esordito così, Lorenzo. Una piacevole serata di mezza estate, energia allo stato puro per il cantante osannato dal pubblico piemontese. Un carrozzone con a bordo circa 40 mila persone e l’invito a partire, tutti insieme: “Ci vuole pioggia, vento e sangue nelle vene” e, poi, “vi porto a fare un giro, vi porto via con me…“.
Un concerto per grandi e piccini
Tanti giovani scatenati, moltissime famiglie con bambini al seguito. Jovanotti unisce e non divide, così come solo la buona musica sa fare. La sequenza dei brani è da pelle d’oca: dai pezzi d’epoca come “Gimme five” e “La mia moto” ai più recenti “Ora”, “Il più grande spettacolo dopo il big bang“, “Tensione evolutiva” e, guai a chi non salta, “Ti Porto via con me”. Anima meticcia per Lorenzo, rapper della prima ora, rocker all’occorrenza, cantante melodico a modo suo, terribilmente convincente in “A te” e “Mi fido di te” (…)
Fiducia verso il prossimo, pensare positivo (l’americano motto “Think different“) e la voglia di lottare per affermare la propria idea, per realizzare i nostri sogni. C’è un signore “a colori” che scatta da una parte all’altra di un palco infinito: qui a Torino si canta, c’è #lorenzoneglistadi.
(foto by kikapress.com)
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