Cosa accadrebbe se, durante un concerto, De Gregori non suonasse “Generale”, Baglioni evitasse “Strada facendo”, Ligabue perdesse di vista “Certe notti” e Vasco buttasse “Ogni volta”? Sia chiaro, nulla toglie alla grandezza di un artista, ma se dalla serata di Mark Knopfler (13 luglio, “Rock In Roma”) grandi assenti sono “Money for Nothing”, “Sultans of Swing”, “Brothers in Arms” e “Tunnel of Love”, il pubblico non può che lasciare un po’ deluso e, quasi, sconcertato l’Ippodromo delle Capannelle. Un concerto di qualità, senza dubbio, ma…
Grande spazio riservato alle tracce dell’ultimo disco, “Privateering” (pubblicato un anno fa), a scapito degli intramontabili successi dell’ex Dire Straits. In apertura, una versione originale di “What It Is” (la riportiamo più sotto). Mark accarezza con eleganza e sapienza la sua mitica Fender Stratocaster bianca e rossa: ecco, accanto a lui, il violino di John Mc Cusker e il flauto traverso di Guy Fletcher (già tastierista dei Dire Straits), musicisti di altissimo livello. Poi, Richard Bennet (chitarra), Glenn Worf (basso), Chad Cromwell (batteria), Matt Rollings (pianoforte) e Jim Cox (tastiere).
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Ora Taormina e Lucca
Lo hanno definito il maestro delle sei corde. Nulla da eccepire, per carità. Dopo Padova, Roma e Napoli, Mark Knopfler si sposterà domani, 16 luglio, a Taormina (Teatro Antico) e il 19 a Lucca. Grande attesa, ma un pizzico di “paura” per le referenze che questo concerto si porta dietro: nella capitale i volti di 10mila persone erano quelli degli ex ragazzi degli anni ’80, gli stessi che si aspettavano di ascoltare qualche canzone in più e con maggiore partecipazione…
Emozioni un po’ svanite
A salvare una serata agrodolce ecco “Romeo & Juliet” e “So Far Away”, ma cosa sarebbe accaduto se, invece, Mark avesse deciso di eseguire “Brothers in Arms”, “Sultans of Swing” e “Money for Nothing”? 40mila persone che desideravano cantare la storia, perché, dopotutto, la storia è fatta di ricordi e di emozioni che ritornano.
(foto by kikapress.com)