A cavallo tra maggio e giugno le cose non stavano andando bene per Lou Reed. Era in ripresa, a seguito di un un trapianto di fegato, utile – di fatto – a salvargli la vita. La notizia di oggi, a un mese di distanza, non è delle migliori: l’ex leader dei Velvet Underground è stato ricoverato d’urgenza in un ospedale di Long Island ieri mattina secondo alcune fonti del New York Post: sarebbe stato portato al “Southampton Hospital” dalla sua casa nell’East Hampton (non molto lontano da New York) poco prima delle 7, in seguito a una chiamata d’emergenza per un uomo adulto che soffriva di disidratazione.
L’ultima apparizione in pubblico del cantante è stata lo scorso 20 giugno al “Cannes Lions International Festival of Creativity“. Proprio in quell’occasione il 71enne rocker (non in splendida forma) aveva fatto riferimento al suo stato di salute sempre più in declino: “Se cado, oggi, mi tocca fare nove mesi di terapia fisica“. Non ci sono ancora notizie certe sulle sue condizioni attuali.
Il primo campanello d’allarme
Già un mese fa la moglie, Laurie Anderson, aveva rilasciato una lunga intervista al quotidiano britannico “The Times” e si era detta ottimista, seppur preoccupata, per le condizioni di salute di Lou. Sul punto di morire, salvato in extremis (o quasi) dall’intervento chirurgico subìto a Cleveland. Queste le parole di Laurie: “È stato molto male, stava per morire“. Ora una nuova tegola, un secondo campanella d’allarme che terrà in ansia la famiglia e gli stessi fan. Come accennato nell’intro, poco tempo fa Lou Reed aveva incontrato i giornalisti al “Festival della Creatività di Cannes”: era la prima apparizione pubblica dopo il trapianto. In una frase il suo stato d’animo, oltre che quello di salute: “Non mi faccio una ragione del tempo che passa: solo ieri avevo 19 anni…“. Auguri, Lou.
(foto by kikapress.com)