Immagini una mezza matta smaliziata, una di quelle che “una ne pensa e cento ne fa”. Poi vieni piacevolmente sorpreso da una ragazza sensibile, cresciuta ad ascoltare De André e con tanta voglia di stupire. Magari come produttrice. Andrea Delogu da Rimini ha l’anima scatenata di chi è nata in Romagna, dove la vita è fatta di bagordi e notti all’alba in discoteca, ma mostra di avere la testa sulle spalle e un certo buon gusto per la musica: non va in una sola direzione, le va bene il Boss, ma non disdegna l’intimismo di Daniele Silvestri (“un cantautore che mi spacca il cuore“). Il presente per lei è la dance, grazie anche al sodalizio con la Dj Ema Stokholma, l’esperienza di “Aggratis” su Rai Due e la coda in consolle agli ultimi “MTV Awards“. Ci seguiamo su Twitter (“anch’io mi sono fatta i cavoli tuoi”) ed è proprio la rete uno dei tasselli più importanti della nostra chiacchierata: di quando arrivò la chiamata di Renzo Arbore…
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Perché ti definisci “tuttologa in pensione”
E’ una deformazione di famiglia: quando si fa una domanda io devo conoscere la risposta, non mi va di arrivare mai impreparata. Magari chiamo mia madre o corro su google, così vado sul sicuro. Anche Ema Stokholma mi dice spesso “Zia, porca vacca ma sai tutto!“. Se proprio una cosa mi è ignota, rispondo “non lo so”, non amo inventare…
Vedo che segui parecchio i Talent Show
Io adoro tutti i talent: li critico spesso, quasi li massacro, ma se mancassero ne soffrirei tantissimo. Ti fanno ascoltare tanta musica, a volte anche di qualità, e ti fanno conoscere quello che sta dietro a un gruppo o alla singola canzone. Presto tornerà il Grande Fratello e, per quello che so, sarà un’edizione molto interessante.
Aspettavi una risposta per una cosa importante: è arrivata?
Ci sono tante novità, sì, ma non posso parlare: ti prometto che sarai il primo a saperlo. Per adesso lo sanno solo mia madre ed Ema: è una cosa che inseguo da tanto tempo, finalmente siamo vicini. Ripeto, appena potrò ufficializzare, telefonami e ti racconto tutto.
Sei stata anche “ingegnere” per Renzo Arbore…
E’ andata così: Denis Gianniberti, avvezzo a Twitter tanto quanto me, mi chiama e mi propone di fare una roba in un nuovo programma di Renzo. Avevano bisogno di una che conoscesse bene il fenomeno dei social: per me è stato uno shock, in pratica ho fatto da valletta-ingegnere! Lo sai meglio di me, Arbore è la tv, è come se l’avesse costruita lui! Mentre stavamo registrando, ha detto: “Ecco l’ingegnere Andrea Delogu da Rimini“. Un’emozione grandissima…
..e poi sei finita a lavorare con Ema Stokholma!
Non ci crederai ma è nato tutto da una rissa, lei voleva picchiare la mia migliore amica: mi sono messa in mezzo per evitare il peggio. Poi siamo finite a lavorare per la stessa agenzia, è nata anche una bella amicizia. E’ lei a “guidare”, io do un valore aggiunto. Ci divertiamo, chiacchieriamo col pubblico: pensa, pur di non farmi sentirmi inferiore, Ema a volte mi fa scegliere due o tre pezzi durante i set.
Ad esempio?
Un pezzo pazzesco è “Wow” di Geo from Hell: è tamarrissimo, ok, ma mi piace da matti! Oppure Christian Marchi, uno fortissimo. Per non parlare di Maurizio Gubellini e Nicola Zucchi, ma che te lo dico a fare, tanto lo sai già…
Da poco terminata l’esperienza di “Aggratis” su Rai Due
Sono molto triste, mi spiace! All’inizio sono arrivate tante critiche, poi ci siamo rimboccati le maniche e anche grazie ai social siamo riusciti a capire dove intervenire. Ecco l’utilità di Twitter! “Rai Boh“, ad esempio, è stato chiuso troppo presto secondo me: in casi del genere si dovrebbe dare un po’ di respiro a un progetto, per sistemare le cose, almeno tre puntate…
L’esperienza degli “Mtv Awards”
Mtv è una macchina da guerra, le critiche ci possono stare, ma lo spettacolo era completo: da Emma ai Club Dogo, dalla musica all’intrattenimento televisivo tout court. Io sono stata tutto il tempo dietro le quinte, agitatissima, non vedevo l’ora di salire sul palco. Erano in 30mila, non mi era mai capitato di lavorare davanti a un pubblico così vasto.
Da grande che vuoi fare, Andrea?
Mmmm… Vorrei fare la produttrice, metter un bel tailleur, stare dietro le quinte e “dare una mano” agli altri. In giro ci sono tanti talenti, credo di poter essere in grado di scoprire se questo o quello possa funzionare per davvero. Però ancora sono giovane, ho tanta altre cose da combinare…
Insomma, che rapporto hai con questi Social Network?
Amore viscerale, perché lì non puoi mentire. Io preferisco Twitter, è meno “pettegolo”. Complimenti e insulti vengono resi pubblici, solo se tu decidi di farlo: se segui qualcuno è perché t’interessa per davvero. 140 caratteri sono pochi: occorre saper dosare misura, modo e cortesia. E’ un po’ come relazionarsi col vicino di casa: se ti comporti bene, poi magari puoi bussare a quella porta e chieder un po’ di zucchero…
Gusti musicali, di ieri e di oggi
Passato, presente e futuro per me è Bruce Springsteen. Per il resto, ho a cuore moltissima musica italiana: dagli Otto Ohm a Daniele Silvestri (cantautore che mi strappa l’anima). Mi stuzzica tutta la fascia rap, da Moreno a Fabri Fibra, da Fedez a Marracash. Ma quanti artisti in giro hanno i numeri e non riescono ad emergere? So che tu non intervisti solo quelli che escono dai Talent: fai una gran cosa, perché la voglia di scoprire cose nuove non deve mancare mai.
Le Cinema 2: il vostro era uno dei MySpace più visitati d’Italia
..e la cosa curiosa è che accadde tutto per sbaglio! In quel periodo (avevo 20 anni) prendevamo in giro il genere pop. Prima ancora di “Suave” avevamo mandato in giro alcuni video “fatti in casa”, siamo state contattate da un produttore della tv latino americana. A quel punto pensai: “E’ fatta!“. Barbara Clara era venezuelana, io avevo una zia argentina, sembrava tutto fatto apposta: per noi era perfetta come esperienze, due anni in giro per il mondo!
Esiste una vostra versione “salsa” di “Non amarmi”: ci sono altre canzoni che vi sarebbe piaciuto stravolgere?
Una canzone di Nesli, “Amici non ne ho”, secondo me parecchio intrigante. Non me l’hanno fatta toccare, per fortuna, perché l’avrei rovinata! Era talmente bella che sarebbe stato un delitto farne un’altra versione…
Ultima cosa: hai un pezzo di quando eri piccola che ancora oggi ti capita di canticchiare nei momenti di relax?
Ho abitato in campagna per tutta l’infanzia, il gruppo dei miei cantava “Verranno a chiederti del nostro amore” di De Andrè: forse non ci credi, ma io sono molto sensibile e queste canzoni mi mettono i brividi. La canzone che mi torna in mente spesso è la sigla di “Ken il guerriero“, in pratica ho visto tutti gli episodi, era un must!
(foto by Celebration Agency)
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