Forse si rischia di ingigantire una questione. Di creare un problema là dove problema non c’è. Può anche darsi che un artista abbia difficoltà ad esibirsi in un’area sui generis (eufemismo dovuto), come può essere quella accanto al cimitero. La notizia nasce dal fatto che il rifiuto viene da Anna Oxa e la manifestazione alla quale la cantante ha detto no è il “Gay Pride“. Mettete insieme le cose ed esce fuori un mix esplosivo. Facciamo un po’ d’ordine: il palcoscenico è vicino ad un cimitero, così la Oxa decide di annullare il concerto in programma il 30 giugno al “Gay Pride Village” di Padova. La comunicazione è arrivata dagli stessi organizzatori, che hanno comunque deciso di non cambiare programmi, sostituendo la stessa con Ivana Spagna. Polemiche? Certo, che domande…
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Il rifiuto non è andato giù all’ideatore dell’evento (nonché parlamentare di Sel), Alessandro Zan: “Il gesto della Oxa offende la comunità gay“. Gli artisti, gli scrittori, i giornalisti e i personaggi noti che decidono di partecipare al Village lo fanno con spirito di impegno civile, contribuendo a far crescere la cultura dei diritti contro l’omofobia. Questa assurda decisione di Anna Oxa rasenta un comportamento grave e privo di senso, frutto di un capriccio da star. Evidentemente Anna Oxa preferisce assecondare questo suo capriccio che dare il suo sostegno ai diritti dei tanti gay che da tempo la sostengono“.
La Oxa ha sempre amato la polemica (sensata, priva di fumo) e oltre alle ultime vicende legate alla sua mancata partecipazione a Sanremo 2013, qualche anno prima – 2006 – proprio sul palco dell’Ariston presentava una canzone dall’atmosfera “funerea”, seppur lirica elegante e struggente. “Processo a me stessa“, questo il titolo. Spirito profetico per Anna, non c’è che dire: si trova spesso sul banco degli imputati, non si sa mai quanto volontariamente. “io sono il limite di chi mi tocca, io sono l’antipatica e la bella, io sono il mio processo ad ogni passo, la confessione di un mio gesto è un ballo, io sono il mio processo ad alta voce…”
(foto by kikapress.com)
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