In Italia siamo storicamente un popolo di esterofili. Tradotto: se una cosa viene dall’estero, spalanchiamo gli occhi e tendiamo le orecchie, altrimenti manteniamo sempre una certa puzza sotto il naso. Inutile negarlo, è così. Improponibile paragonare Paola e Chiara a Madonna, certo. Allo stesso tempo pare quasi ingiusto e stucchevole non considerare il pop italiano (ammesso che ancora ci sia, perché sembra ormai un proliferare di rapper e cantautori vecchio stile) di livello medio al pari dei corrispettivi internazionali. Lady Gaga davvero una stella di prima grandezza come molti vogliono farci credere…?
Le sorelle Iezzi si sono recentemente “lamentate” per il poco interesse suscitato dal nuovo disco “Giungla“. Soprattutto, la loro è stata quasi un’analisi di una carriera in cui è stato complicato farsi strada. Lottando contro le popstar britanniche o americane, sempre e comunque…
PAOLA E CHIARA IN CONCERTO A MILANO – GUARDA LE FOTO
Nelle ultime settimane si parla – a ragione – di grandi tormentoni. L’estate 2013 è alle porte e il pensiero va alla datata “Vamos a bailar“, eletta tormentone numero uno degli ultimi vent’anni (da Sorrisi e Canzoni). Il loro ultimo singolo “Divertiamoci (Perché c’è feeling)” sta riscontrando un buonissimo successo, ma la loro minaccia di appendere il microfono al chiodo si solleva ripetutamente. Così come in queste fresca intervista rilasciata alla versione Web del Corriere della Sera, dove improvvisano un rap a cappella (complimenti per il coraggio, non è da tutti, soprattutto è poco italiano) e si soffermano sul modo di trattare gli artisti italiani all’interno del proprio circuito.
Sembra quasi la stessa storia dei calciatori: fateci caso, il cognome fa gioco, un centravanti italiano risulta meno appetibile di uno slovacco o di uno svedese. Poi tocca emigrare per farsi notare. Andrà così anche per Paola e Chiara o avranno “paura” di attraversare la giungla europea…?
(foto by kikapress.com)