Classe 1989, Federico Leonardo Lucia, meglio conosciuto come Fedez è uno degli artisti più promettenti del panorama della musica italiana, con il suo rap provocatorio, sarcastico e irriverente è diventato in poco tempo un fenomeno mediatico alimentato in gran parte dal web, dove ha trovato terreno fertile con una diffusione virale senza precedenti. I suoi video sono visti da milioni di ragazzi di tutte le età, i suoi brani scaricati da centinaia di migliaia di utenti: Fedez è figlio della new technology e del do-it-yourself. L’abbiamo intervistato sabato agli Mtv Awards a Firenze…
Fabri Fibra si è ammosciato e sei arrivato tu…
Io sono io e Fibra è Fibra quindi ognuno fa il suo!
Un commento riguardo questa scena milanese che si sta lanciando nell’hip hop?
Sicuramente Milano è il fulcro della discografia, ci sono più mezzi e più opportunità, ma non è detto che artisti da altre città italiane non siano altrettanto bravi.
Qualcuno ha lavorato bene in questi anni o il fenomeno è esploso così?
L’hip hop si coltiva già da un sacco di anni e diversamente da altri generi musicali noi facciamo una gavetta e se uno esce è per meritocrazia: ti devi far rispettare dall’ambiente per poi emergere…e perdere così tutto il rispetto che avevi prima!
Il rap, rispetto ad altri generi musicali più poetici, deve sempre dare un messaggio ben preciso?
Non è così, ma non ha barriere e limiti ed è l’istantanea di un momento: un giorno puoi dire una cosa che riguarda il sociale e un altro giorno puoi parlare di amore. Diciamo che siamo abbastanza liberi…
E cosa ne pensi del successo del rap all’interno di Amici?
Penso che faccia molto bene e non ci sia niente di male, poi ognuno ascolta quello che vuole sia se esce dai reality o meno. In Italia abbiamo poche opportunità per emergere e a me piacerebbe restare sul web, ma per avere successo ancora si deve passare per quelli che sono i vecchi mezzi di comunicazione.
Cosa ne pensi dei social network come mezzo di comunicazione?
Io sono un artista nato dal web, devo la mia carriera artistica al mio bacino di utenza su internet quindi penso sia molto importante e penso di essere l’esempio lampante di come costruire una carriera partendo da una fan base. Io non avevo altri mezzi ed ho venduto tanto quanto artisti che sono in televisione tutti i giorni quindi possiamo dire che in Italia, con dieci anni di ritardo, abbiamo scoperto l’utilità di internet.
Cosa ci dici riguardo il tuo ultimo singolo “Alfonso Signorini (Eroe Nazionale)”?
Non è stato ben capito perché l’ironia sembra non essere per tutti. Parla di Alfonso Signorini come un supereroe creato dallo Stato Italiano per salvare la nostra penisola…è come dire che non abbiamo più punti di riferimento. E’ un’analisi grottesca della nostra società.
Com’è nata la tua passione per la musica?
Io facevo il liceo artistico e nella mia scuola facevano una manifestazione chiamata “giornata dell’arte” dove vari gruppi musicali facevano performance, si esibivano e da lì ho conosciuto le prime battle di freestyle e frequentando molto anche i centri sociali mi sono avvicinato alla musica per poi dedicarmi alla scrittura.
Come descriveresti la tua estate?
Pesante! Sarò in tour con uno show che mi piace molto, non convenzionale, ma una performance teatrale.
Foto by Velvet Music
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