%E2%80%9CHappy+Birthday%E2%80%9D%2C+la+canzone+va+in+tribunale+per+i+diritti+d%26%238217%3Bautore
velvetmusic
/2013/06/16/diritti-di-autore-canzone-happy-birthday-in-tribunale-per-un-documentario/amp/
Categories: CuriositàNews

“Happy Birthday”, la canzone va in tribunale per i diritti d’autore

Published by

Come recita testualmente il regolamento della S.I.A.E.Chi dirige l’esecuzione di opere musicali di qualsiasi genere deve compilare, prima dell’esecuzione o immediatamente dopo, il programma di tutte le opere effettivamente eseguite e consegnarlo all’Ufficio incaricato della riscossione del diritto“. Perché diciamo tutto questo? Perché anche prima, durante o dopo una semplice festa di compleanno toccherà stare attenti ad inserire nel borderò il brano “Happy Birthday“, che ci crediate o no una canzone a tutti gli effetti, con autori realmente esistiti. A Manhattan, infatti, è finita in tribunale per stabilirne l’appartenenza: alla casa discografica che pretende ancora di possederne i diritti, oppure all’intera comunità globale che la intona da oltre un secolo? Difficile soluzione, eppure la regista americana Jennifer Nelson ha “aperto una strada”…

Liberiamo i compleanni!

Un documentario intitolato “Happy Birthday”. In sottofondo la stessa canzone, con conseguente pagamento dei diritti alla Warner/Chappell (sussidiaria del Warner Music Group che nel 1988 ha comprato, per 25 milioni di dollari, la Birchtree Ltd., proprietaria teorica del pezzo). La Nelson ha accettato di pagare 1.500 dollari per passare “Happy birthday” nel suo documentario: dopo aver regolarmente firmato un contratto, ha deciso di fare causa alla Warner. La canzone è ormai, almeno secondo lei, patrimonio comune, sarebbe senza senso riconoscere una somma a qualcuno per poterla utilizzare.

La regista americana pare essersi trasformata in una vera e propria “pasionaria del motivetto”, una Giovanna D’Arco delle sette note: adesso, addirittura, vorrebbe far partire una class action, per liberare il brano e costringere la compagnia a rimborsare coloro che hanno pagato senza motivo per così tanti anni. No, non stiamo parlando di Marilyn Monroe

Un po’ di storia

Alla fine dell’Ottocento le sorelle Smith Hill avevano creato “Good Morning to All“, stessa meodia, ma con un testo differente rispetto alla nostra “Happy Birthday”. I versi effettivi del pezzo ormai notissimo al grande pubblico erano stati composti proprio dalla gente comune. Stando così le cose, la Warner/Chappell avrebbe incassato (indebitamente) due milioni di dollari all’anno per il suo uso.

(foto by kikapress.com)

Recent Posts

Vivi l’energia del Coachella senza lasciare l’Italia, tutto sul Nameless: il Festival più atteso dell’estate

Il Nameless Festival è un'esperienza a 360 gradi, che combina la passione per la buona…

8 mesi ago

Rapper italiani, la classifica dei più ricchi lascia senza parole: no, non è Fedez

Rivelata la classifica inedita dei Rapper italiani più ricchi: ecco chi guadagna di più di…

8 mesi ago

Alice, sparita dopo il successo ‘Per Elisa’: che fine ha fatto e com’è oggi

Alice ha continuato a evolversi come artista, mantenendo viva la sua passione per la musica…

8 mesi ago

Raf, il lato oscuro di Self Control: cosa resta della sua hit di successo 40 anni dopo

Self Control compie 40 anni e Raf parla del lato oscuro della canzone di fama…

8 mesi ago

Annalisa in tour, ancora pochi biglietti disponibili per la data di Milano: tutte le info utili

I biglietti del tour di Annalisa stanno andando sold out ma per Milano ci sono…

8 mesi ago

Umbria Jazz 2024, apre la rassegna un grande ospite internazionale: calendario ricchissimo

Un altro anno di grande musica nel cuore verde d'Italia, che quest'anno ospiterà diversi nomi…

8 mesi ago