Greta: “Vasco, io sogno te”

Ascolto l’album “Solo rumore” e lo faccio senza pregiudizi, senza pensare che questa “esce da Amici“. Sarebbe l’errore più grande. Incontro una serie di canzoni piacevoli, energiche e scritte molto bene (bravo Roberto Casalino). A Greta dico che, forse, il primo singolo non è neppure al livello degli altri inediti del disco: una provocazione o, forse, un complimento. Elettro pop, rock melodico che fa felice le nuove generazioni, una voce che non spara e non si lascia andare a sguaiati deliri: inoltre gli arrangiamenti sono ben curati, si nota ad esempio un sapiente uso dei synth in “Per dirti soltanto”. Greta Manuzi di anni ne ha ventuno e dice che tra venti vorrebbe cantare a San Siro: se mantiene questa umiltà e se riesce a circondarsi di collaboratori (autori in primis) di livello, allora potrà realizzare questo e altri sogni. Come tutte le romagnole è diretta e “incuriosente” e ci sono due nomi che, per motivi diversi, campeggiano in questa chiacchierata: Pasquale e Deborah…

GUARDA LE FOTO DI GRETA

Partiamo secchi, la voce che ti vorrebbe come “apertura” dei concerti di Emma…

Non è vero, una gigantesca bufala.

Cosa ti ha insegnato e cosa le invidi?

Mi ha sempre detto che il momento dell’esibizione è sempre sacro, bisogna rispettarne la “sacralità” e mantenere la professionalità e la concentrazione ogni volta che si sale sopra un palcoscenico. Che sia una diretta importante o un serie infinita di prove senza l’occhio della telecamera. Mi ha fatto capire che devo sempre far volare le persone con la mente, con il cuore, con l’immaginazione.

Ho ascoltato il disco, parliamone: bella “Per dirti soltanto”, ad esempio. Per il resto mi pare che punti molto su due elementi, amore e tempo…

“Per dirti soltanto” è un pezzo in stile Coldplay. Hai ragione, le due colonne portanti dell’album sono il tempo e l’amore, nel complesso tutti i testi rispecchiano il mio pensiero. “Estate” è un brano che avevo fatto con la mia band prima di entrare ad Amici, sono felice che sia rientrato nel disco.

Ad Amici hai cantato bene “Quando finisce un amore”, ma nell’album non c’è traccia di pop melodico: la tua strada è un’altra, quindi?

Se dovessi essere costretta a darmi un’etichetta, direi che sono parecchio “Rock”. Ma si tratta di un genere che si presta facilmente a contaminazioni, sfumature. Può essere pesante, così come molto leggero. Nel prossimo disco vorrò variare tanto, andando alla ricerca di tutto quello che caratterizza il “pianeta Rock”.

Sarà “Estate” il prossimo singolo?

Probabilmente si, ma se dovessero chiederlo a me, avrei difficoltà. Amo da morire tutti e sei gli inediti: come ti ho detto, con questo brano ho un legame particolare, ne vado fiera. Dovesse essere “Estate”, sarei doppiamente contenta, come nasconderlo!? Tra l’altro, abbiamo girato il video due giorni fa sul lago di Garda…

Hai avuto un’esperienza a X-Factor: d’impatto che differenze hai trovato, arrivando qui a Canale 5?

Sono fiera di aver partecipato ad Amici e lo rifarei altre centinaia di volte. Ma è pur vero che ogni format funziona in maniera diversa, non si può dire che uno sia “migliore” dell’altro: non si possono paragonare, quel che penso è che ci dovrebbero essere molti più Talent Show, perché l’Italia è piena di artisti validi, desiderosi di urlare al pubblico il loro messaggio.

Modelli di riferimento?

Prima ti ho parlato dei Coldplay. In genere, ascolto tanta musica, tanti generi, non ho un modello da seguire. Ti dirò che sto cercando di tirar fuori il meglio di me, sono giovanissima e devo ammettere che non ho particolari punti di riferimento. Mi piace pensare che il cambiamento in me sia sempre in atto, senza per questo abbandonare mai una mia precisa identità.

Il duetto di Amici che ti ha messo più ansia…?

Il più bello, il più emozionante e quello che mi ha fatto patire più di tutti, per l’attesa che ha procurato: Skin, Skunk Anansie, Deborah. Insomma, quella persona lì: una grande artista, un gruppo fenomenale, dove l’umiltà fa rima con professionalità. Per me una bellissima occasione.

Esclusi Verdiana e Moreno, quali avversari-compagni ti hanno colpito di più? Chi avresti visto bene in finale?

Non ho dubbi, Pasquale. Sarà per il percorso che ha fatto, simile al mio. Mi è spiaciuto che non ce l’abbia fatta, come me è partito un po’ in sordina. Entrambi abbiamo studiato, siamo cresciuti all’interno della scuola. Lui era entrato grazie ad un concorso (Fanta, ndr.), per cui aveva già battuto tutti, dimostrando di essere un vincente, oltre che un talento.

Gabry Ponte ha suggerito a Verdiana di studiare l’inglese: c’è una critica di giuria o professori che ti ha fatto crescere?

Non amo i complimenti, preferisco le critiche negative. Spero di non riceverne mai! Il serale di Amici mi ha regalato tante soddisfazioni, mentre la prima parte del percorso è stata meno “semplice”. Gabry mi ha spesso lusingato, ma le lodi degli altri mi scivolano addosso, sono i richiami che, invece, mi fanno riflettere e capire dove ho sbagliato e come migliorarmi. C’è sempre tanto lavoro da fare, questo è sicuro.

In finale sembravi al top, c’è voluta tutta un’edizione per vederti così, come mai?

E’ bello pensare che l’artista possa sempre creare curiosità. A volte ho sbagliato, lo ammetto, per poca concentrazione o per piccoli problemi tecnici. In finale siamo arrivati tutti sereni, carichi, consapevoli del fatto che fosse arrivato il momento di cantare e divertirsi. Sono felice che tutto questo sia “passato”. Arrivare alle carte con Moreno è stato molto bello, tra noi due c’è una grandissima affinità.

L’album è stato “costruito” anche da Roberto Casalino: quale altro cantautore ti piacerebbe avere alle spalle?

Mi piacerebbe tanto cantare una canzone scritta da Vasco Rossi.

Cosa cantavi da bambina e ancora oggi intoni nei momenti di relax?

Oddio! (ride) Da piccola cantavo tantissimo, facevo parte di un coro che interpretava i pezzi dello Zecchino d’Oro: la prima canzone che mi viene in mente è “Il valzer del moscerino”. La prossima volta che ci sentiamo te ne dico qualcun’altra!

NOTE: le tappe dell’Instore Tour di Greta

9 giugno a PADOVA (Albignasego / Media World Centro Commerciale Ipercity di via Verga 1 – ore 17.00)
10 giugno a MODENA (Media World C.C Grandemilia di via Emilia Ovest 1480 – ore 17.00)
11 giugno a BOLOGNA (Mondadori di via M. D’azeglio, 34 – ore 17.30)
12 giugno a RIMINI (Savignano sul Rubicone / Media World Romagna Center – ore 17.00)
13 giugno a FIRENZE (Campi di Bisenzio / Media World Centro Commerciale I Gigli – ore 17.00)
14 giugno a ROMA (Mondadori di Piazza Cola di Rienzo 81/83 – ore 17.00)
17 giugno a MARCIANISE-CE (Mondadori Centro Commerciale Campania – ore 17.30)

(Ph. Federico Cangianello)

Impostazioni privacy